Ormai si parla in modo sempre più frequente di riprendere in campionato, anche se finora le date non sono ancora state ufficializzate. E a essere favorevole all’idea è anche il patron del Benevento, Oreste Vigorito, capolista in Serie B, finora protagonista di una stagione a suon di record che li vede sempre più vicini alla promozione: “Pronti a ripartire. Ma penso ci debba essere un contributo, se non statale, della Figc”.
In vista del Comitato medico-scientifico della Serie B che si riunirà lunedì (mercoledì 22 aprile l’assemblea di Lega B), il presidente del Benevento, capolista della serie cadetta e lanciatissimo verso la promozione in A, il patron dei campani lo dice chiaramente all’ANSA: “Il nostro medico (l’ex Lazio Stefano Salvatori, ndr) ha già approntato l’ordine servizio per giocatori e staff, dettando regole ferree in caso allenamenti o se si tornasse a giocare: noi siamo pronti”.
Cosa significhi essere pronti, in un momento in cui neanche dal Governo arrivano ancora certezze, lo lascia intendere subito dopo: “Siamo in condizione di rispettare tutti i protocolli, ma con una spesa non indifferente. Abbiamo un anti-stadio per fare gli allenamenti – sottolinea in una lunga intervista il patron dei giallorossi – ci manca la palazzina per dormire, ma quando finiscono gli allenamenti gli atleti vanno a casa, come tutti i lavoratori. Le trasferte? Faremo accordi con gli alberghi di tutte le città, ci siamo già stati, abbiamo già rapporti. Certo, dovranno rispettare tutte le misure di distanza e sanificazione, avremo sale tutte per noi e per viaggiare prenderemo pullman e voli charter contingentati”.
Una spesa non da poco, che solo un contributo dall’alto potrebbe aiutare ogni club dalla B in giù a poter sostenere: “Se le società di B dovessero andare incontro a una spesa extra un minimo di contributo sarebbe gradito – precisa Vigorito – Io mi aspetto che alla fine uscirà fuori un protocollo con dei principi ai quali non si potrà derogare ma che poi devono essere tarati su ogni realtà”.
Questo almeno per il rientro agli allenamenti, un passo fondamentale per far tornare lentamente a pieno regime l’Industria Pallone: “Continuando a stare fermi la condizione di non pagare i giocatori resta tale. Eppure la trattativa per il taglio agli stipendi, che la B giustamente ha lasciato ancora aperta, non deve essere per il loro mancato utilizzo finora, quanto una presa di coscienza da parte di tutti di un campionato prossimo che vivrà grandissime difficoltà economiche”. La teoria di Vigorito è simile a quella di Lotito in Serie A: “Un calciatore è un lavoratore a tutti gli effetti, è un contribuente anche non indifferente per lo Stato”, sottolinea reclamando “una linea generale dal governo calcistico che in questo momento è la Fifa, poi la Uefa e la Figc”.
Stesso tipo di intervento dall’alto, se lo aspetta per l’eventuale proroga dei contratti oltre il 30 giugno: “E’ una soluzione che spetta alla Fifa. Se ognuno facesse il suo, tutto il mosaico si comporrebbe”. Per la serie cadetta, una possibile ripartenza avverrebbe dopo la Serie A: “Non si andrà oltre luglio per riprendere – precisa – Lo spero, perché significherebbe aver risolto tanti problemi a livello nazionale”.
Nessun timore invece per il rischio di perdere una promozione ipotecata sul campo con 20 punti di vantaggio sul Crotone: “Non temo nulla, ci rimettiamo alle decisioni delle istituzioni che auspichiamo siano negli interessi del Paese, del calcio e anche del Benevento”). Difficile invece tenere a freno il tecnico Inzaghi: “Pippo è come un leone preso dalla savana e portato al giardino zoologico della città. Sta impazzendo, è un uomo nato per il calcio. Nel mondo del calcio – conclude Vigorito – servirebbe a tanti la sua passione per fare meglio il proprio lavoro, e ancora di più in questo momento così delicato”.