In seguito all’accordo firmato con Supercell, il Paris Saint Germain entra di prepotenza nel mondo del mobile gaming. Le due società sono diventate, infatti, partner ufficiali a partire dallo scorso anno, con lo scopo di affermare ulteriormente i propri brand, già tra i top dei rispettivi settori.
La società parigina è tra i primi dieci club di calcio al mondo per quanto riguarda il valore del marchio: si trova all’ottavo posto, con una stima di circa un miliardo di dollari (dati del 2019) e la crescita più rapida negli ultimi 10 anni tra le grandi d’Europa.
Supercell occupa il primo posto tra i produttori di mobile gaming, con un valore di oltre 10 miliardi di dollari; ha registrato un fatturato nel 2019 di 1,56 miliardi e un EBITDA nello stesso anno di 577 milioni.
Psg-Supercell, partnership tra big
La startup finlandese venne acquistata nel 2016 dal colosso cinese Tencent, che era già proprietario di Riot Games, produttore di League of Legends, oltre ad essere detentore di diverse quote in Epic Games e Activision, creatori rispettivamente di Fortnite e Call of Duty. La cifra per l’acquisizione si aggirò intorno a 8,6 miliardi, rendendo Supercell di fatto la prima “decacorn” europea: l’operazione, infatti, accrebbe ancor più il suo valore, come venne riportato da “The Guardian” nei giorni successivi.
Il Psg fondò nel corso del 2016 la sua squadra di esports (tra le prime nelle Big Five leagues), originariamente con un team di FIFA e uno di League of Legends. Successivamente iniziò nuovi progetti con squadre di Rocket League e Dota 2.
La spinta più importante per aumentare la propria competitività è stato, però, l’accordo siglato con LGD Gaming nel corso del 2018. Nel 2019 il club francese aveva già provato a entrare nel mondo del mobile gaming, attraverso una partnership con il team Rex Regum Qeon (RRQ) di Mobile legends: Bang Bang, ponendo però fine alla collaborazione per costruire una squadra di Brawl Stars (creazione proprio di Supercell).
Psg-Supercell, il confronto tra club
All’interno del panorama europeo, il Paris Saint Germain è sicuramente tra i club che hanno investito di più negli esports. Prendiamo in considerazione 3 nomi che hanno saputo entrare in questo settore prima degli altri: Schalke 04, Barcellona e Roma.
La società di Gelsenkirchen è stata probabilmente la prima in Europa a puntare molto sugli esports, acquisendo nel 2016 diritti e roster del team Elements per competere nei tornei di League of Legends. Ovviamente ha affiancato fin da subito un team di FIFA e successivamente uno di Pes.
Il Barcellona ha fondato una squadra di Pes nel 2016, in concomitanza con un accordo di sponsorship con la Konami (produttrice del gioco). Dal 2019 ha formato anche un team di Rocket League. Dalle recenti parole del presidente Bartomeu, però, traspare la volontà di non effettuare ulteriori investimenti in questo settore: gli altri videogiochi di successo vengono ritenuti troppo violenti per essere accostati al nome della società.
La Roma, infine, ha un team di FIFA dal 2017 (tra le prime in Italia), grazie ad una partnership firmata con Fnatic, che è probabilmente il team europeo di maggior blasone.
Da questa breve analisi il Psg, al momento, è l’unica squadra europea ad investire in Esports su piattaforma mobile, differenziandosi anche da altri precursori come il Barcellona o lo Schalke 04; vedremo solo tra qualche anno se aver scelto questa strada ripagherà, ma i dati sembrano essere a favore.
Il mobile gaming, infatti, è un fenomeno in grande crescita, anche all’interno dello stesso settore gaming, grazie alla maggior accessibilità di uno smartphone rispetto ad un pc o ad una console. Si stima che un gamer (o aspirante tale) su due giochi su una piattaforma mobile. Questa tendenza è evidenziata dai tentativi di portare su mobile giochi tradizionalmente sviluppati su altre piattaforme (per esempio Call of Duty o Fortnite, usciti negli ultimi anni anche nella versione per smartphone/tablet).
La scelta da parte del club francese sembra essere in linea con l’obiettivo di espandere il proprio brand nel continente asiatico, confermato dall’apertura di uffici a Tokyo e Singapore negli scorsi anni. Il mercato asiatico è indubbiamente il più consolidato come numero di spettatori e giocatori, perciò il Psg potrebbe avere un grande ritorno d’immagine e di interazioni sui social network tramite la partnership con Supercell.
L’impatto maggiore sarà sicuramente riscontrato tra le fasce d’età più giovani, i tifosi di domani, su cui la società sta puntando molto negli ultimi anni. Anche alla startup finlandese potrebbe giovare essere associata a una società di calcio così importante per aumentare la propria visibilità ed affermare ulteriormente la posizione di leader del settore. Il valore di questa operazione può chiaramente essere amplificato dalle condizioni di emergenza attuali, in cui gli esports restano l’unica alternativa per riempire il vuoto lasciato dal calcio giocato.
Articolo a cura di Filippo Zanini