Contributi fondo perduto professionisti iscritti agli ordini – I lavoratori autonomi iscritti agli ordini professionali e ai collegi non sarebbero più tra i beneficiari dei contributi a fondo perduto messi in campo dal Governo con il Decreto Rilancio.
La novità compare nelle ultime versioni del Decreto Rilancio, non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, in cui compaiono tra i soggetti esclusi del beneficio «i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria».
Contributi fondo perduto professionisti iscritti agli ordini, la protesta per l’esclusione
«Sarebbe una conferma della scarsa consapevolezza dei problemi di milioni di lavoratori. Ci batteremo per modificare questa norma e affinché ci sia un’equiparazione tra le misure per le imprese e per i professionisti. Gli Ordini e i Collegi professionali chiedono al Governo un intervento per sanare questa evidente disparità», scrivono i Consulenti del lavoro, il Consiglio nazionale di ingegneri, agronomi, agrotecnici, architetti e paesaggisti, assistenti sociali, attuari, commercialisti, il Consiglio forense, dei geologi, geometri, giornalisti, il Notariato, i periti industriali, psicologi, spedizionieri doganali, tecnologi alimentari, chimici e fisici, infermieri, ostetriche, tecnici sanitari di radiologia e altre professioni, della riabilitazione e della prevenzione, i veterinari.
Contributi fondo perduto professionisti iscritti agli ordini, l’appello dei commercialisti
«Oltre al danno, la beffa: i commercialisti scoprono che nelle versioni ahimè ancora ufficiose del decreto rilancio il mondo delle libere professioni non esiste», si legge una nota congiunta dei sindacati dei commercialisti italiani (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec ed Unico).
Gli iscritti alle Casse previdenziali autonome, si legge ancora nel comunicato, «sono stati arbitrariamente esclusi dai soggetti beneficiari di una delle misure di sostegno al reddito: non sono, infatti, più annoverati tra le attività economiche che possono richiedere un contributo in conto esercizio, commisurato alla riduzione effettiva del fatturato ad aprile 2020, rispetto all’esercizio precedente. Oltre un milione di donne ed uomini iscritti ad un albo professionale sono, perciò, dimenticati, o peggio volutamente ignorati».
«Non chiediamo scorciatoie o privilegi», scrivono le associazioni rivolgendosi al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, «Al contrario, ci aspettiamo di essere trattati come tutti gli imprenditori ed i lavoratori autonomi del nostro Paese».