Problemi, e non da poco, per la Federazione calcio spagnola (RFEF) che, secondo una revisione contabile, avrebbe concesso prestiti a ben otto Federazioni regionali pari a 6 milioni di euro (e senza una vera e propria regolamentazione in merito), nonché finanziato l’Atletico Madrid con ben 11 milioni di euro. I dati, in entrambi i “casi”, si riferiscono alla stagione 2012 e a quella 2013. La questione che coinvolge la squadra di Simeone registra infatti pagamenti uno di importo pari a 3,5 milioni di euro, l’altro pari a 7,5 milioni di euro relativi ai periodi citati.
Il finanziamento non documentato a otto Federazioni minori
La faccenda relativa ai prestiti alle varie Federazioni si colora di particolari interessanti. Innanzitutto non si conoscerebbero i motivi degli stessi né i termini di rimborso né, dunque, se questi siano effettivamente finanziamenti da restituire. Come sottolinea il quotidiano sportivo As, non si comprenderebbe neppure l’arbitrarietà nella scelta delle Federazioni territoriali alle quali concedere significativi vantaggi economici. Il tutto, aggravato dal fatto che la RFEF non avrebbe documentato movimenti di simile portata a bilancio. L’arbitrarietà, che è una vera e propria irregolarità, si lega poi con un particolare da non sottovalutare: ad eleggere il presidente della Federazione spagnola infatti, sono i presidenti delle Federazioni “minori”. Maximino Martinez, a capo di quella asturiana, avrebbe ricevuto 55 mila euro, e, in seguito alla pubblicazione del rapporto, avrebbe minacciato poi l’addio al calcio.
Il documento (da As.com)
L’anticipo delle somme all’Atletico Madrid
A bilancio, la Federazione aveva registrato le cifre citate in apertura tra le passività finanziarie. I pagamenti all’Atletico sono ammessi dalla RFEF, in quanto il meccanismo di distribuzione dei ricavi che, nel caso specifico, il club di Madrid e, più in generale, i club europei ottengono dalla partecipazione alle Coppe europee prevede una specifica prassi: la Uefa infatti, versa le somme spettanti a ciascun club direttamente alle rispettive Federazioni di appartenenza che poi le “girano” alle società in questione. Il caso tuttavia ha qualche elemento che ha destato più di un sospetto, in quanto la data di incasso delle somme è anteriore a quella in cui sarebbe avvenuto il pagamento della Uefa. Come sottolinea As, l’arbitrarietà è un ulteriore campanello d’allarme: Angel Maria Villar infatti, numero uno del calcio spagnolo, non ha fatto lo stesso con nessun altro club della Liga. Solo con l’Atletico infatti la Federazione, ricevendo i soldi dalla Uefa, considerava la somma come già anticipata. La scorrettezza della prassi ha costretto la RFEF a subire l’intimazione a procedere con lo stop all’utilizzo distorto dello strumento finanziario. Solo il prossimo bilancio annuale potrà dire se la Federazione spagnola abbia compreso il messaggio.
Fabio Colosimo