Prestiti garantiti fino a 30 mila euro
(Foto Serena Cremaschi Insidefoto)

Prestiti garantiti – Si avvia verso la conclusione con alcune importanti novità l’iter di conversione in legge del Decreto Liquidità, la misura approvata lo scorso aprile dal governo per offrire la garanzia pubblica ai prestiti concessi a imprese e partite IVA colpite dalla crisi legata all’emergenza Covid-19.

Conclusi i lavori delle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera, ieri il governo ha chiesto la fiducia che sarà votata oggi in vista del primo via libera di Montecitorio previsto per domani.

Ora il testo non dovrebbe cambiare più, almeno nelle intenzioni dell’esecutivo. Che punta a una ratifica rapida al Senato per far entrare in vigore in fretta le novità.

Ma vediamo, in base a quanto indicato dal Sole 24 Ore, quali sono le principali novità che saranno introdotte con la conversione in legge del Decreto Liquidità.

Prestiti garantiti, le principali modifiche al Decreto Liquidità

I miniprestiti garantiti al 100%, potranno salire a 30mila euro senza fermarsi a 25mila come prevede il decreto originario e potranno essere restituiti in dieci anni e non più in sei.

Diventa possibile poi l’attivazione di prestiti con durata superiore a 10 anni (fino a 30) per i finanziamenti fino a 800mila euro, con copertura all’ 80% da parte della garanzia statale estendibile fino al 100% con l’ intervento di coperture ulteriori come quelle dei Confidi.

Tutte le modifiche delle condizioni potranno essere applicate anche ai prestiti già attivati prima che sia convertito in legge il decreto, e che di conseguenza sono stati impostati sulla base delle regole del decreto originario.

Nel frattempo il governo lavora all’ampliamento a 10 anni anche dei prestiti caratterizzati da garanzia statale al 90%, vale a dire quelli rivolti a imprese fino a 5mila dipendenti e a 1,5 miliardi di fatturato. Questa ulteriore modifica è ora al centro dei negoziati con la Ue.

Prestiti garantiti, via libera all’autocertificazione

Per tagliare i tempi nella concessione di prestiti e andare incontro alle richieste avanzate da imprese e banche si chiede a chi si candida al prestito garantito di dichiarare dati aziendali e fedeltà fiscale e anti-mafia di titolari e vertici aziendali, gestendo il finanziamento in un conto dedicato per facilitare i controlli ex post che saranno anche regolati da un protocollo d’intesa fra Viminale, ministero dell’Economia e Sace. Il meccanismo si applicherà anche alle società tra professionisti.

Prestiti garantiti, stop alle segnalazioni in Centrale rischi

L’attivazione di un prestito accompagnato dalla garanzia pubblica determina per il beneficiario anche la sospensione delle segnalazioni alla Centrale rischi fino al 30 settembre prossimo.

Sospensione che, precisa l’ emendamento approvato alla Camera, si applica «anche ai sistemi di informazioni creditizie dei quali fanno parte altri archivi sul credito gestiti da soggetti privati e ai quali gli intermediari partecipano su base volontaria».

Così congegnata, la norma non determina quindi una moratoria generalizzata per le segnalazioni che individuano i «cattivi pagatori», cioè i debitori che non rispettano i tempi di restituzione e i piani di ammortamento dei prestiti già concessi. Il meccanismo serve a evitare che la macchina dei prestiti si inceppi, a causa di una segnalazione, nel caso di beneficiari a cui sia accordato un finanziamento con copertura statale.

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