Nella partita sui diritti tv della Serie A entra in campo anche il Fondo strategico italiano (Fsi), investitore di private equity italiano partecipato da grandi fondi sovrani.
Secondo indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore il gruppo finanziario guidato da Maurizio Tamagnini avrebbe avviato discussioni sia con alcuni presidenti della Serie A, sia con la Lega presieduta da Paolo Dal Pino sia con il fondo Cvc per studiare un investimento di minoranza della società in cui dovrebbero essere conferiti i diritti tv.
Cvc ha in corso trattative in esclusiva con la Lega di Serie A: punta a investire 2,2 miliardi per avere il 20% di una «media company», dove dovrebbero confluire i diritti tv del calcio della Serie A per dieci anni a partire dal 2021. L’ esclusiva di Cvc scadrà a fine giugno.
L’assemblea della Lega Serie A si è riunita venerdì scorso ed è stato fatto solo un aggiornamento sullo stato delle discussioni. Un comitato di presidenti (Andrea Agnelli della Juventus, Aurelio De Laurentiis del Napoli, Claudio Lotito della Lazio e Luca Percassi per l’Atalanta) sta valutando l’offerta del fondo internazionale in questa fase iniziale.
Nelle prossime settimane la Lega di Serie A nominerà anche un advisor finanziario, in modo da analizzare la proposta di Cvc in modo più analitico.
Nel frattempo, sarebbero entrati in campo i consulenti legali: sarebbero per la Lega Calcio, secondo indiscrezioni, l’ avvocato Francesco Gianni e l’ avvocato Renato Giallombardo dello studio Gianni Origoni Grippo Cappelli e, per Cvc, l’ avvocato Bruno Gattai di Gattai Minoli Agostinelli.
Secondo Il Sole 24 Ore, alcuni presidenti di club della Serie A avrebbero avviato discussioni con il gruppo finanziario italiano, investitore di lungo periodo, che potrebbe fornire una matrice tricolore nella nuova architettura finanziaria dei diritti tv decennali della Serie A.