Nelle scorse settimane, Nicola Rizzoli è stato confermato alla guida della Can nazionale, nella quale confluiranno a partire dalla stagione 2020/21 sia Serie A che Serie B.
Il designatore arbitrale, a pochi giorni di distanza dalla ripartenza del campionato, nell’intervista rilasciata a Radio Rai ha sia illustrato le novità stagionali come il sopracitato ritorno alla divisione unica dei direttori di gara per Serie A e B, sia sottolineato l’inserimento di quattro nuovi arbitri specializzati VAR: Di Paolo, Banti, Mazzoleni e Nasca.
“Questa è una professionalizzazione del ruolo necessaria, se consideriamo che queste persone hanno fatto dalle 25 alle 37 partite – ha detto Rizzoli – Questo vuol dire dare un’esperienza molto importante e permetterà a chi avrà questo ruolo di avere ulteriore esperienza e serenità per una posizione molto delicata. Stiamo studiando come migliorare il rapporto con la tecnologia, considerando anche l’indirizzo europeo. Vogliamo che il livello e la media di interventi siano a livello europeo come a livello italiano per facilitare i nostri arbitri anche sul piano internazionale, magari arrivando alle finali”.
Rizzoli ha anche parlato di una novità che potrebbe rappresentare una svolta nel mondo arbitrale, ovvero della possibilità di far parlare i direttori di gara.
Il designatore arbitrale ha detto: “L’obiettivo per la prossima stagione è di avere una sempre maggiore trasparenza e di progressiva apertura del nostro mondo, delle nostre problematiche e soprattutto delle nostre interpretazioni. Se la gente capirà come interpretiamo una regola, sarà tutto certamente più facile. Dopo un anno di adattamento, pur sapendo che si può sempre migliorare nelle interpretazioni, vogliamo essere più uniformi nelle scelte e vogliamo anche parlare maggiormente per rendere più comprensibili”.
Legato a questo obiettivo stagionale ha quindi preso piede l’ipotesi di poter far parlare gli arbitri. Rizzoli ha detto: “Vedremo, ne parleremo con il presidente Aia Marcello Nicchi. Ma la strada da percorrere è questa. Saremo contenti se avremo la possibilità di raccontarci meglio, sperando che le persone siano più disposte a parlare con gli arbitri e ad ammettere gli errori”.