Come si svolge una partita di Serie C ai tempi del Covid? Il rispetto del protocollo sanitario con i suoi aggiornamenti è il punto di partenza che si unisce alla collaborazione tra gli uffici della Lega Pro, i collaboratori Lega Pro, i club e i medici sociali delle stesse società. Un “laboratorio” interattivo che è in costante contatto tra tutti i reparti per cercare di percorrere al meglio un iter basato sulla rapidità, professionalità ed efficienza.
Da inizio campionato, la Lega Pro è intervenuta ‘spostando’ l’orario di oltre 40 partite per permettere ‘il rispetto delle disposizioni vigenti da parte delle società’. Ad oggi sono 12 le gare rinviate dall’inizio del campionato comprese le gare dei turni infrasettimanali (senza considerare quella rinviata causa meteo avverso).
“Durante la cosiddetta prima ondata- spiega Francesco Ghirelli, Presidente Lega Pro – PwC ha stimato l’impatto economico che la pandemia avrebbe avuto sulla stagione allora in corso e sulla prossima. Un impatto cumulato fino ad 84 milioni di euro, fino a circa il 30% di contrazione sul fatturato medio annuo delle squadre. I dati sono allarmanti: indicano un aggravio importante sul sistema di Lega Pro, già sottoposto ad uno stress economico finanziario strutturale e che difficilmente, a meno di interventi esterni di sostegno, può sopravvivere”.
COME SI SVOLGE UNA PARTITA DI C…AI TEMPI DEL COVID-19?
Si parte dai tamponi che devono essere effettuati da entrambe le società 48 ore prima della disputa della partita. Se si riscontra uno o più positivi, questi vengono messi in isolamento: ma la società deve comunque organizzarsi per predisporre altri tamponi il giorno della gara.
Se è la società che gioca in casa, il tutto si gestisce, ‘con meno difficoltà’ ma se è quella che gioca in trasferta ad avere un positivo, si deve decidere se i tamponi si faranno nel luogo dove si giocherà la partita o se si faranno nella propria città per poi partire il giorno dopo. Questo comporta ovviamente una riprogrammazione della trasferta con conseguenti ulteriori nuovi costi.
La Lega Pro interviene per cercare di aiutare i club dando la possibilità di posticipare l’orario in attesa del referto dei nuovi tamponi. Ma questo aspetto comporta anche un’altra criticità per la squadra che aveva già fatto i tamponi 48 ore prima senza riscontrare positività: passate le 48 ore canoniche, infatti, i tamponi vanno rifatti di nuovo. Ed è questo il caso quando viene spostato l’orario di inizio.
Stessa cosa per quello che riguarda l’organizzazione allo stadio che comporterà un ulteriore aggravio di costi per il personale impiegato, per l’eventuale pernottamento da parte della squadra in trasferta se poi si gioca di sera, il costo dei trasporti, il rischio di perdere giorni di lavoro per es. i medici. Uno stress emotivo e umano pesante per tutti, oltre che un dazio economico. E finché non arriva la risposta da parte dei laboratori, tutto è in sospeso fino all’ultimo: si lotta contro il tempo, la Lega Pro ha firmato un accordo con Federlab per facilitare questo lavoro.
IL PRIMO UFFICIO IN LEGA PRO….A “SCENDERE IN CAMPO”
Nel frattempo il primo a ‘scendere’ in campo alla comunicazione di casi di positività, dopo il primo giro di tamponi, è Tommaso Donati dell’Area Agonistica con il supporto del Segretario Generale, Emanuele Paolucci.”La criticità maggiore è quella legata al tempo. Se viene accertato un caso di positività all’interno del gruppo squadra a ridosso della gara, tutto deve essere deciso in poco tempo e con un forte spirito di collaborazione da parte di tutti”.
Una volta stabilito il cambio d’orario e preparato il comunicato, si diffonde all’Area Comunicazione che provvede ad informare i media e gli addetti stampa dei club. Ma il compito dell’Agonistica e del Segretario Paolucci è molto delicato: bisogna avvisare anche gli Ufficiali di Gare tramite la Can C, i Delegati di Lega Pro, la Procura Federale, tutte le parti coinvolte per lo svolgimento della partite. La Questura viene avvisata dalle società. Ogni componente, infatti, deve essere messa al corrente del cambio di orario per rimodulare la propria organizzazione.
IL LAVORO DEL DESIGNATORE ARBITRI DELLA C
Cambia il lavoro anche per il designatore della CAN C, Antonio Damato e gli arbitri. “Appena ci arriva dall’Agonistica la comunicazione di una variazione di orario o giorno della partita, la stessa viene trasferita alle quaterne e agli osservatori. Nascono, in particolare, problematiche di carattere logistico e di altro genere, che risolviamo”.
I DELEGATI
Un altro reparto della ‘squadra’ Lega Pro è composto dai 110 delegati, guidati da Giorgio Sancricca, coordinatore della specializzazione sportiva e Luciano Russo, che si occupa della parte logistico-amministrativa e cura i rapporti con il Giudice sportivo. Sono coperte ogni settimana 29 gare come spiega Giorgio Sancricca: “Le designazioni dei delegati, comunicate ad ogni società, avvengono almeno una settimana prima della partita. I delegati sono sottoposti a tampone 72 ore prima della gara.
Per le designazioni si tiene conto della compatibilità logistica e si opera con un sistema a rotazione. Chi è indisponibile per il turno, viene sostituito per garantire la copertura sui campi e con i turni infrasettimanali le designazioni arrivano a 87. Il nostro lavoro si basa sullo spirito di collaborazione con i club e in stretto contatto con l’Area Agonistica che ci comunica in modo tempestivo la variazione oraria delle gare”.
LA PRODUZIONE AUDIO-VISIVA
Anche la produzione audio-visiva deve essere subito aggiornata. La tempestività è fondamentale. Se ne occupa l’Area Emittenti che, già prima dell’ufficialità del comunicato, fa un costante lavoro di pre-allarme e informazioni agli addetti stampa delle società che vedono coinvolti i licenziatari dei pacchetti audiovisivi per passaggi di loro competenza, al reparto di produzione Netco Sports, al canale Eleven Sports sia per il palinsesto che per avvisare i cronisti, a Sportradar che gestisce, tra l’altro, le statistiche legate alle partite e a tutta la parte della produzione redazionale-mezzi di Rai Sport.