Se il percorso per arrivare all’uscita dall’Ue è stato tortuoso per il Regno Unito, altrettanto difficile e discussa è stata la strategia post-Brexit sui trasferimenti dei calciatori stranieri.
La Federazione calcistica inglese ha infatti annunciato misure stringenti per i club di Premier League (PL) e dell’English Football League (EFL), ossia le corrispondenti di Serie A e Serie B, presentate lo scorso mese al Governo e recentemente approvate dal relativo organo competente (l’Home Office).
A partire dal 1 gennaio 2021 (appena prima dell’inizio della prossima finestra di mercato invernale), i club di PL o EFL non potranno più tesserare giocatori europei privi di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro. In altre parole, non potranno più beneficiare dell’eccezione al divieto di trasferimenti internazionali di minori, prevista dall’art. 19.2.b) del Regolamento FIFA sullo Status e il Trasferimento dei Giocatori, grazie alla quale sono consentiti i trasferimenti all’interno dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo dei giocatori di età tra i 16 e i 18 anni.
Il rilascio del permesso di soggiorno lavorativo sarà fondato su un sistema a punti: sarà necessario un minimo di 15 punti, che verranno calcolati dal Football’s Governing Body Endorsement (GBE) sulla base dei seguenti fattori:
- presenze in campo con la rappresentativa nazionale (selezione maggiore e giovanili);
- presenze in campo con il club, in campionato e nelle competizioni continentali;
- “qualità” del club cedente, tenendo in considerazione la Lega di appartenenza, la posizione in campionato e i risultati raggiunti nelle competizioni continentali.
Requisiti e criteri analoghi varranno anche per i trasferimenti internazionali di calciatrici. I giocatori/giocatrici che mancheranno di poco il raggiungimento dei 15 punti necessari, potranno sperare nel rilascio in via eccezionale previa valutazione da parte di un Exceptions Panel.
I club di Premier League, inoltre, non potranno tesserare più di 3 giocatori stranieri under 21 in ciascuna finestra di mercato, e non più di 6 giocatori nell’arco della stagione sportiva.
Qual è lo scopo che i vertici calcistici inglesi intendono perseguire con queste restrizioni? L’obiettivo è ridurre gli acquisti oltremanica e, per contro, incentivare i club delle massime divisioni a puntare maggiormente sulla ricerca e sviluppo di talenti nel proprio vivaio, con l’auspicio che nel medio-lungo termine si rafforzi la stessa nazionale britannica.
Contributo a cura degli avvocati Stella Riberti e Luca Ferrari – Studio Legale Withers