«La pazienza dello sport, del calcio in particolare, è finita: non si possono cercare alibi, chiediamo a chi ha la responsabilità di guidare il Paese rispetto alle nostre tematiche, che ci aiuti, che aiuti le nostre squadre a fare investimenti».
E’ il messaggio al Governo dell’ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo: «Spesso sono capitali nazionali e internazionali, con cui avremmo finalmente un percorso di ricaduta sistemica sui territori e su tutti gli altri sport», ha detto l’ad intervenendo allo “Sport & Business Summit del Sole 24 Ore”.
«La Lega Serie A sta cercando di fare tesoro delle proprie opportunità cercando di tornare ad essere la locomotiva dello sport italiano, facendo contro soltanto su sè stessa. La Lega Serie A non ha mai chiesto aiuti, ma solo attenzione. Abbiamo subito la pandemia nel profondo della nostra struttura», ha proseguito.
«L’unica cosa che chiediamo – ha voluto sottolineare De Siervo – è una generale sburocratizzazione, soprattutto quella legata alla realizzazione di nuovi stadi. Chiediamo anche regole certe. Dobbiamo rinnovare gli stadi perchè questo possa costituire una spinta ai ricavi dei club ma anche un beneficio all’indotto».
Poi, una battuta sulla trattativa tra la Serie A e la cordata Cvc-Advent-Fsi: «Con l’accordo con i fondi internazionali, la Lega Calcio di Serie A affronta una sfida vera e cerca di trovare la strada migliore per affrontare un futuro di turbolenza, è una sfida che sconta limiti strutturali a cominciare dagli stadi: negli ultimi 20 anni gli stadi nuovi sono stati 3, cioè il 70% in meno rispetto alla Bundesliga che è un nostro concorrente, mentre gli stadi rinnovati in Italia sono stati il 33% in meno rispetto alla Liga. Con meno stadi nuovi o rinnovati avremo meno ricavi e, di conseguenza, meno capacità di investimento e di attrarre il tempo delle persone».