Come è morto Maradona? L'esito degli esami tossicologici
Il murales di Diego Armando Maradona sulla casa in cui era nato (Photo by Tomas Cuesta/Getty Images)

Come è morto Maradona? Un’agonia di sei ore, forse otto. Senza un bagno vero, senza nemmeno le medicine giuste, solo, triste, depresso, abbandonato a se stesso. Così è morto Diego Maradona, il 25 novembre 2020.

Un mese dopo la morte del Pibe de oro, l’esito degli esami tossicologici alimenta ulteriormente il sospetto che Diego non sia stato curato a dovere.

Come è morto Maradona? Escluso l’uso di droghe e farmaci

I test, come ricorda il Corriere della Sera, hanno escluso che prima di morire avesse fatto uso di alcol o droga, ma hanno evidenziato «importanti tracce di psicofarmaci». Un cocktail di antidepressivi, antiepilettici e di un farmaco contro l’astinenza da alcol.

Nessuna presenza invece di medicine per la sua cardiopatia. Un dettaglio, questo, che accresce i sospetti e che secondo gli inquirenti della Procura di San Isidro potrebbe portare a una svolta decisiva nell’ inchiesta.

Secondo l’agenzia di stampa Telam i farmaci rilevati durante l’esame sono «venlafaxina, quetiapina, levetiracetam e naltrexone». Alcuni di questi, secondo gli esperti che stanno seguendo gli esami per conto della Procura, sarebbero aritmogeni, cioè capaci di produrre aritmie cardiache.

Come è morto Maradona? Un quadro clinico “devastante”

Ma a lasciare ancora più interdetti è la definizione che i medici danno del quadro clinico di Maradona: «Devastante».

Gli esami aggiuntivi dell’autopsia effettuata lo scorso 2 dicembre hanno confermato le cause della morte: «Acuto edema polmonare e grave insufficienza cardiaca cronica, oltre a una miocardiopatia dilatativa, un quadro cirrotico al fegato e, ai polmoni, una rottura dei setti alveolari e infine una necrosi acuta nella zona renale».

È stato accertato che il suo cuore pesava circa il doppio del normale, ovvero 503 grammi, oltre mezzo chilo, segno di chiari problemi cardiaci: un altro dettaglio che aggrava la posizione della psichiatra Agustina Cosachov e del neurochirurgo Leopoldo Luque, per ora gli unici indagati per omicidio colposo. Anche se nelle prossime settimane potrebbero aggiungersene altri.

Come è morto Maradona? Trascurati i problemi cardiaci

«I dati di laboratorio confermano che Maradona ha assunto farmaci che provocano aritmia senza svolgere allo stesso tempo un trattamento adeguato per i suoi problemi cardiaci – ha confermato all’agenzia Telam direttamente uno dei periti nominati dai magistrati -. Non ha assunto alcun farmaco per il cuore ed è un dato di fatto che nel periodo di degenza non gli siano stati prescritti esami per tenere a bada il suo complicato quadro cardiaco».

Come è morto Maradona? Lo sfogo della figlia contro Luque e Morla

Durissima la reazione via social di Giannina, la secondogenita di Maradona, che insieme alla sorella Dalma e alla mamma Claudia è coinvolta anche nella battaglia legale per l’eredità, ribattezzata «l’oro di Diego».

«Tutti i figli di p…a che aspettavano i risultati dell’autopsia per dire che mio padre era un drogato. Non sono un dottore, ma lo vedevo gonfio, con la voce robotica. Io lo vedevo, stava accadendo, ma mi davano della pazza», ha scritto Giannina.

Un attacco per niente velato al dottor Luque, che secondo Giannina, la sorella e la madre era ormai diventato il “carceriere” del padre, insieme all’avvocato Matias Morla.

Di certo la posizione dei due specialisti Luque e Cosachov si aggrava ulteriormente, alla luce dei nuovi esami. I tre magistrati inquirenti Capra, Iribarren e Ferrari hanno disposto la consulenza di una commissione medica specializzata per vederci più chiaro, per andare fino in fondo.

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