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Carpi e Bologna – Una lepre, l’altra inseguitrice. Una capolista della Serie B con 56 punti, l’altra alle sue spalle in seconda piazza con 48. Una con 70.000 abitanti in provincia di Modena, l’altra il capoluogo di regione con quasi 400.000 residenti. Cosa accomuna allora Carpi e Bologna? In queste ultime ore qualcuno potrebbe rispondere il Dall’Ara, lo stadio del capoluogo emiliano che solitamente ospita le partite dei rossoblù di Diego Luis López. E sì perchè se i ragazzi di Fabrizio Castori dovessero centrare la storica promozione, quella in Serie A, si dovranno trovare un altro stadio, dato che il vecchio Cabassi non sarebbe a norma per il massimo campionato nazionale con i suoi 4 mila posti a sedere.

L’ipotesi più accreditata è che il Carpi, la rivelazione del campionato cadetto, vada a condividere con il Bologna la sua storica tana. Appunto lo stadio Renato Dall’Ara. “Davvero non ci abbiamo ancora pensato, dobbiamo prima raggiungere l’obiettivo e poi ci ragioneremo: nel caso avremmo bisogno di uno stadio più grande“, ha detto Stefano Bonacini, azionista di maggioranza dei carpigiani. E’ vero in tre mesi non si costruisce un nuovo impianto, ma il Carpi avrebbe comunque la seria intenzione di costruirne uno proprio. Il club emiliano ha, infatti, incontrato poche ore fa Gino Zavanella, il “papà” dello Juventus Stadium, per cominciare ad incastrare le prime tessere di un progetto davvero interessante.

Carpi e Bologna, dopo il nuovo Cabassi c’è il restyling del Dall’Ara

E qui entra in gioco anche il club di Tacopina. Qualora anche il Bologna dovesse ritornare nella massima serie l’avvocato americano sarebbe pronto a mettere mano al proprio portafoglio per il restyling del Dall’Ara. Ad accomunare a questo punto le due realtà calcistiche emiliane sembra essere proprio lui, Gino Zavanella, che è stato a colloquio anche dai rossoblù per delineare il possibile nuovo facelift dello stadio bolognese. Entrambi i progetti sono ancora in fase embrionale, anche se la volontà da parte delle due società di continuare a giocare in un proprio stadio, meglio ancora se all’avanguardia, è stata fortemente ribadita in queste ultime ore. Alcune conferme sono arrivate anche dall’Amministrazione Comunale di Bologna. In particolare, il sindaco Virginio Merola ha voluto sottolineare: “Abbiamo degli interlocutori seri con cui abbiamo concordato su un fatto imprescindibile: tornare in A al più presto, consolidarsi come squadra e da lì preparare un progetto per la riqualificazione dello stadio. Niente mega progetti dal nulla, dunque, ma una ristrutturazione del Dall’Ara a tappe, senza andare a giocare da altre parti”.

Il presidente del Coni Giovanni Malagò e i vertici del Credito Sportivo avrebbero già dato il loro ok al progetto del Bologna. L’istituto di credito di diritto pubblico avrebbe, anzi, già detto di voler coprire interamente i lavori di ristrutturazione dello storico impianto per un valore di 100 milioni di euro. Un tetto massimo che potrebbe comunque essere ulteriormente aumentato con una deroga della Banca d’Italia. Un finanziamento davvero importante che il Bologna probabilmente dovrà restituire nel giro di qualche decennio, di solito si parla di 20/30 anni.

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Alberto Lattuada è nato a Milano e da sempre è appassionato di calcio e finanza. Ha scritto per diversi siti specializzati nel mondo del calcio e del forex. Dal novembre 2013 dedica anima e corpo allo sviluppo e alla crescita del portale CalcioeFinanza.it