La Procura di Milano e la Guardia di Finanza del capoluogo lombardo hanno «un troncone di indagine che come oggetto ha il supposto favore riservato a Sky Italia nella procedura di assegnazione dei diritti televisivi del campionato di serie A per il periodo 2018-2021».
Tutto parte da maggio 2020, quando Procura e GdF iniziarono a vagliare l’ipotesi di “falso” nel verbale dell’assemblea di elezione per acclamazione di Gaetano Miccichè a presidente della Lega Serie A.
Lo riporta il Corriere della Sera, sulla base del decreto con il quale la gip Chiara Valori martedì ha sequestrato 10,9 milioni di euro a Massimo Bochicchio, l’ex banchiere di Hsbc e successivamente consulente che da un centinaio di clienti (tra cui l’allenatore dell’Inter Antonio Conte e l’ex CT Marcello Lippi) ha raccolto e investito, senza averli poi restituiti fino a 1,8 miliardi di euro.
Questa sua indagine non si lega a quella in cui Malagò è indagato per la modalità di elezione di Miccichè, ma nel decreto di sequestro dei soldi di Bochicchio il gip premette che «la notizia degli illeciti di Bochicchio è emersa dall’ascolto delle conversazioni intercettate in relazione a questo» altro «e precedente troncone di indagine».
Che fino ad ora si credeva fosse legato all’elezione di Miccichè a presidente di Lega, e che invece adesso si intuisce stia esaminando anche il travagliato iter dei diritti tv del calcio italiano, nel 2018 assegnati per 973 milioni dalla Lega a Sky e alla piattaforma di sport in streaming Dazn.