Udinese esperimento ritorno stadio
(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

L’esperimento si è concluso con successo.  Gli addetti ai lavori presenti a Udinese-Fiorentina – un totale di 350 – si sono prestati all’iniziativa del club friulano (con la collaborazione di Infront e dell’azienda Be Shaping the Future) per pensare a una nuova concezione della sicurezza negli stadi.

Come riporta La Gazzetta dello Sport, le persone che hanno assistito all’incontro hanno indossato un dispositivo capace di garantire il rispetto della distanza minima di sicurezza. Il badge, infatti, era dotato di una spia led luminosa, con funzionalità di vibrazione.

Qualora la distanza di un metro tra due soggetti fosse stata violata per più di 20 secondi si sarebbero attivate entrambe le funzioni, per avvisare le persone coinvolte del pericolo e invitarle a garantire il rispetto degli standard previsti.

«Siamo orgogliosi di essere stati scelti da Infront, come partner strategico, per la sperimentazione di questa piattaforma innovativa. In questo periodo il calcio sta soffrendo per l’assenza di pubblico e non solo per i mancati incassi, ma anche per lo spettacolo che gli spettatori sugli spalti contribuiscono ad arricchire», il commento del vice presidente dell’Udinese, Stefano Campoccia.

«Il messaggio che diamo è di speranza. Riaprire gli stadi per il nostro mondo è una priorità. Come sistema calcio, con questa iniziativa, mostriamo la determinazione e la voglia di collaborare con chi è chiamato a mettere a punto i protocolli per convivere con il virus in sicurezza e tornare lentamente ad una vita il più possibile normale», ha aggiunto.

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