Mercoledì 10 marzo la Ferrari alzerà il velo – attraverso un evento online – sulle monoposto che correranno il Mondiale di Formula 1 2021 che inizia il 28 marzo dal Bahrain.
La stagione sarà particolare a causa del perdurare dell’emergenza Covid, ma ci sono due notizie interessanti lato italiano. La prima è che da quest’anno i piloti non brinderanno con lo champagne al termine della gara ma lo faranno con le bollicine della Ferrari Trento, diventata sino al 2023 fornitore ufficiale del circus.
La seconda è che da questa stagione il campionato avrà come guida Stefano Domenicali, ex manager Ferrari e Lamborghini, che dal primo gennaio è diventato presidente e amministratore delegato della Formula 1.
I conti però – sottolinea MF-Milano Finanza – non tornano. Nel 2020 il Formula One Group, la società che gestisce il Mondiale di proprietà del colosso statunitense Liberty Media infatti ha registrato una perdita netta pari a 594 milioni di dollari nel 2020 con i ricavi che i sono diminuiti del 43% scendendo dai circa oltre 2 miliardi di dollari del 2019 ai 1,1 miliardi del 2020.
E questo malgrado Liberty Media abbia deciso di ridurre le spese per poter sostenere l’evento, passando da 1 miliardo di dollari per tutte e dieci le squadre partecipanti al campionato nel 2019 ai 711 milioni nel 2020.
La cosa positiva è che malgrado questi problemi, le case automobilistiche stanno sempre più apprezzando il valore delle corse per spingere le vendite sul mercato. Il miliardario canadese Lawrence Stroll, dopo aver salvato l’iconico brand inglese Aston Martin entrando nel capitale, ha spiegato che il ritorno in Formula 1 dopo 60 anni di assenza da parte della scuderia britannica sarà fondamentale per vendere più auto sul mercato.
Una strategia simile è stata adottata da Luca de Meo, che dall’estate scorsa è il ceo di Renault. Il piano industriale del dirigente italiano prevede una grossa spinta sui modelli a maggiore margine. Di qui il rilancio del brand sportivo Alpine (dove è stato chiamato anche l’ex manager di Valentino Rossi Davide Brivio) con cui le monoposto della casa francese parteciperanno al Mondiale di Formula 1.
Anche la Ferrari sta per ampliare il proprio impegno nelle gare. La scuderia emiliana infatti ha annunciato che nel 2023 tornerà dopo 50 anni al Campionato del mondo d’endurance Wec, che include anche La 24 Ore di Le Mans, corsa iconica che ha fatto la storia dell’automobilismo mondiale. Senza dimenticare il fatto che un’altra partecipata di Exor come Stellantis è presente nel circus con il brand Alfa Romeo e nei rally e nelle gare endurance con i marchi ex Psa come Peugeot e Citroen.
In tutto questo si inserisce il fatto che il Cavallino sta cercando un ceo dopo le dimissioni di Louis Camilleri a fine 2020 per motivi personali. John Elkann dopo un periodo di riflessione ha deciso che non sarà lui, anche per gli impegni con Stellantis ed Exor, a prendere in mano le redini operative della Rossa e quindi sta ora intensificando la ricerca di un manager che possa sostituire al meglio Camilleri.
L’operazione potrebbe durare ancora qualche mese visto che Elkann preferisce ponderare molto bene la scelta e che non c’è grande fretta visto che Ferrari comunque produce utili (609 milioni nel 2020).