Messa da parte la turbolenta vicenda della nomina e della fideiussione, Joan Laporta può cominciare a lavorare per rimettere in piedi il Barcellona. In cima alla lista delle priorità del nuovo presidente c’è la vicenda Messi, bandiera del club e uomo simbolo (nel bene e nel male) della situazione odierna della società catalana.
Come riporta El Confidencial, il messaggio di Laporta è chiaro: Messi dovrà fungere da esempio per la rinascita, non è previsto che parta quest’estate. L’idea di fondo è che il nome della Pulce accostato a quello del Barcellona si converta in una fonte di entrate netta per la società.
Il talento argentino, che ha debuttato sotto la prima presidenza Laporta, ha votato anch’egli per la presidenza del club. Anche se non è possibile sapere quale dei tre candidati abbia scelto, molto probabilmente il suo voto è andato proprio al presidente eletto, aprendo di fatto ad un dialogo fino a qualche mese fa considerato impossibile.
La strategia con cui Laporta proverà a trattenere il numero 10 passa quindi da due punti. Anzitutto un contratto a vita, che vada oltre il termine della carriera sul campo e che prosegua all’interno della dirigenza, mediante la formule di “ambasciatore” del Barça già utilizzata da Eric Abidal e da Pau Gasol (recentemente tornato a vestire la canotta blaugrana). Il tutto, però, in cambio di una riduzione del 30% del suo stipendio: certamente Messi è una pubblicità che può fare solo bene all’immagine del Barcellona, ma il contratto pesa enormemente sulle casse della società catalana.
Bisognerà valutare, la strada è ancora lunga, ma i tifosi possono cominciare a sognare di vedere Messi chiudere la carriera con la divisa blaugrana.