Aiuti per autonomi e professionisti Decreto Sostegni – Sale da 1 a 2,5 miliardi di euro la dotazione del Fondo per l’esonero dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti, varato con la legge di Bilancio 2021.
E quanto previsto dal Decreto Sostegni approvato dal Consiglio dei ministri nella giornata di venerdì 19 marzo, che ha stanziato complessivamente 32 miliardi di euro per aiutare la ripresa delle imprese e degli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali che hanno subito perdite a causa della pandemia.
Aiuti per autonomi e professionisti – La decontribuzione prevista con la legge di Bilancio.
La legge di Bilancio 2021 (legge 178/2020, articolo 1, commi 20-22) aveva istituito un fondo per alleggerire l’onere contributivo, dovuto nel 2021, da parte dei lavoratori autonomi iscritti alle relative gestioni previdenziali Inps, nonché ai professionisti iscritti alla gestione separata Inps e alle Casse di previdenza privatizzate.
Per ottenere il diritto alla decontribuzione, la legge ha previsto che, oltre all’ inquadramento previdenziale richiesto, il lavoratore (autonomo o professionista) debba:
- aver avuto nel 2019 un reddito complessivo non superiore a 50mila euro;
- aver subito una riduzione del reddito nel 2020 di almeno il 33% rispetto al 2019.
Aiuti per autonomi e professionisti – Maggiori risorse con il Decreto Sostegni
L’ articolo 3 del Decreto Sostegni ha portato la dotazione finanziaria destinata alla decontribuzione per autonomi e professionisti a 2,5 miliardi di euro, a fronte della stima della platea dei beneficiari riportata nella relazione tecnica.
Gli iscritti alle Casse di previdenza autonome (non Inps), con un reddito 2019 non superiore a 50mila euro sono 941.358. Si è ipotizzato che il 35% di costoro abbia registrato un calo di almeno il 33% nel 2020, da cui si ottiene una platea potenziale di circa 330mila persone.
Per quanto riguarda gli autonomi iscritti alla gestione separata Inps, la relazione tecnica al Decreto Sostegni parte dal totale degli iscritti e ipotizza che i beneficiari possano essere una quota oscillante tra l’11,2 e il 14,2%, ottenendo un totale di 490mila persone.
È stato inoltre supposto che il contributo massimo sia di 3mila euro e che tale importo sia riconosciuto a tutti quelli che fanno parte della platea stimata, con il risultato che per le Casse di previdenza il controvalore è di 990 milioni di euro, mentre per le gestioni Inps si sale a 1.470 milioni, per un totale di 2.460 milioni di euro.
Aiuti per autonomi e professionisti – Si attendono i decreti attuativi
Come spiega Il Sole 24 Ore, l’agevolazione, tuttavia, al momento non è ancora operativa, in quanto i criteri e le modalità per la concessione della stessa devono essere definiti tramite uno o più decreti del ministero del Lavoro che, secondo la legge di Bilancio, avrebbero dovuto essere emanati entro 60 giorni dall’entrata in vigore della stessa (quindi entro inizio marzo).
Lo stesso importo massimo di 3mila euro è un valore, ipotetico, che emerge dalla relazione tecnica del Decreto Sostegni.
I decreti dovranno anche precisare se la decontribuzione riguarderà solo la quota dei contributi soggettivi o anche quelli integrativi per le Casse di previdenza che li prevedono e il contributo di maternità.
Gli effetti sulle singole posizioni contributive, poi, sono tutti da verificare, tenuto conto che il reddito di riferimento potrà oscillare tra zero e 35mila euro (il 33% in meno di 50mila) ma che le aliquote contributive sono differenti nelle varie gestioni e Casse.