Dopo essersi abituato alle correzioni del VAR per le sviste arbitrali più clamorose, il calcio europeo fatica in queste fase di qualificazione ai Mondiali, prive dell’assistente video. Diversi gli episodi contestati, i più clamorosi dei quali risultano il mancato gol assegnato a De Ligt in Turchia-Olanda e, soprattutto, quello non assegnato a Cristiano Ronaldo al termine della gara tra Serbia e Portogallo.
“Ho detto all’arbitro in campo, con grande rispetto, che è inaccettabile giocare una partita di qualificazione ai Mondiali senza il VAR e la tecnologia della linea di porta”, ha detto il commissario tecnico del Portogallo, Fernando Santos.
Ma in tutto questo, come si giustifica la UEFA? Come riporta Associated Press, la federazione europea ha spiegato che avrebbe voluto utilizzare il VAR durante queste qualificazioni, ma è risultato “troppo complicato” per via della situazione sanitaria.
“Nel 2019, la UEFA ha proposto alla FIFA l’implementazione del VAR nelle qualificazioni ai Mondiali” ha affermato la UEFA in un comunicato. “L’impatto della pandemia sulle possibilità operative e logistiche ci ha costretti a ritardare tale implementazione sia nella fase a gironi dell’Europa League, sia nelle qualificazioni europee per Qatar 2022”.
“Il VAR non era in uso anche nella fase a gironi della UEFA Nations League nell’autunno del 2020 e quindi fino ad oggi non è mai stato utilizzato nelle partite della fase a gironi di qualificazione per squadre nazionali UEFA”, ha aggiunto la federcalcio continentale.