Aria di rivoluzione in Formula 1. Come riporta la Gazzetta dello Sport, la Federazione internazionale e Liberty Media, proprietaria della F1, faranno circolare a breve una proposta per stabilire un tetto massimo agli stipendi dei piloti.
All’origine della proposta vi sarebbe la situazione economica di molte scuderie. Già lo scorso anno si era deciso di “congelare” telai e motori, utilizzando gli stessi della stagione precedente per risparmiare sui costi e salvare le piccole squadre. Poi è arrivato il budget cap, che ha imposto ad ogni team di non spendere più di 175 milioni di dollari a stagione, abbassati a 145 milioni per il 2020/21.
Tutto questo evidentemente non basta, e al fine di garantire un maggior equilibrio, per quanto possibile, la Federazione si è vista costretta a presentare la proposta anche per un limite sugli stipendi. Potrebbe quindi essere che tra gli sportivi più pagati al mondo, nei prossimi anni, nelle prime posizioni non figureranno piloti di F1.
Per quanto riguarda le cifre, le indiscrezioni parlano di un massimo di 30 milioni di dollari in totale per entrambi i piloti, escludendo bonus e diritti di immagine personali. Una soglia che evidenzia la natura rivoluzionaria della proposta, considerando che al momento Lewis Hamilton prende (da solo) intorno ai 40 milioni di euro (45 milioni di dollari).
Mantenendo inalterato lo stipendio del compagno di scuderia Valtteri Bottas, che percepisce intorno ai 10 milioni di dollari, per rientrare nel cap la Mercedes dovrebbe ridurre almeno della metà l’ingaggio del pluri-campione britannico.