“Il governo segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport“. Lo dichiara il premier Mario Draghi con riferimento al progetto della Superlega calcio.
Anche il Governo italiano condanna quindi il progetto della Superlega, aggiungendosi tra gli altri a Boris Johnson. Il premier britannico oggi ha nuovamente alzato i toni, confermando non solo la ferma opposizione del governo britannico alla Superlega, ma anche di essere pronto a collaborare “con le autorità del calcio perché il progetto non vada avanti nella maniera attualmente proposta”.
Dopo la netta censura espressa ieri sera, oggi Johnson è tornato a parlare del nuovo torneo continentale, al quale parteciperebbero anche sei club inglesi, bocciandolo come “una notizia non buona per i tifosi”. “Valuteremo tutto ciò che potremo fare assieme alle autorità del calcio perché questo piano non si avveri”, ha dichiarato il primo ministr
“Questi club – ha aggiunto Johnson riferendosi a Manchester City, Manchester United, Chelsea, Arsenal, Tottenham e Liverpool – non sono solo brand globali, ma anche club con un forte radicamento nelle proprie città di origine, nelle comunità locali, e dovrebbero mantenere questi legami con la loro base di tifosi. E’ molto importante che rimanga così. Non mi piace questa proposta, ci consulteremo per vedere cosa possiamo fare”.
Sul tema è intervenuto anche il presidente francese, Emmanuel Macron, che ha espresso toni duri contro i piani annunciati da 12 club, definendoli una “minaccia” per il “principio di solidarietà e di merito sportivo”. In una nota diffusa dall’Eliseo, Macronha espresso apprezzamento per la posizione dei club francesi, nessuno dei quali per il momento ha aderito alla Superlega. La Francia, si legge, “sosterrà tutti i passi che saranno presi da Uefa, Fifa, Lega calcio e Federcalcio francesi per proteggere l’integrità delle competizioni federali, sia nazionali che europee”.