Sky stop digitale terrestre
Microfoni di SKY (foto Cesare Purini / Insidefoto)

In attesa di scoprire a chi sarà assegnato il pacchetto 2 dei diritti televisivi della Serie A per le prossime tre stagioni, da parte di Sky è arrivato un attacco importante al bando proposto dalla Lega Serie A per il ciclo 2021-2024, evidenziato dal ricorso presentato contro l’assegnazione dei diritti tv a Dazn.

Secondo l’emittente satellitare – si legge nel testo del ricorso – il pacchetto 2 «è chiaramente privo di elevato interesse per gli utenti» e riserva all’eventuale detentore delle tre partite a giornata in co-esclusiva (questo l’oggetto del pacchetto) «un’offerta insufficiente che non è alternativa né complementare» a quella di Dazn, che ha acquisito invece i pacchetti 1 e 3 (dieci gare a giornata, delle quali sette in esclusiva).

Parole che arrivano dopo che la stessa Sky aveva presentato una prima offerta proprio per il pacchetto 2, sulla base di 87,5 milioni di euro in media a stagione. Offerta respinta dai club poiché ritenuta insufficiente (in base al nuovo bando si punta a 150 milioni di euro a stagione).

Così l’emittente satellitare ha deciso di esporsi nei confronti del bando per l’assegnazione dei diritti di trasmissione, rimproverando in sostanza alla Lega Serie A di aver predisposto pacchetti non equilibrati che non consentano il formarsi di una reale concorrenza tra operatori nell’offerta agli spettatori.

In sostanza chiunque aderisse all’offerta di Dazn avrebbe già a disposizione il prodotto completo (tutte le partite del massimo campionato), motivo per cui Sky considera congrua l’offerta già presentata per il pacchetto 2, e per il quale appare difficile intravedere all’orizzonte proposte migliorative.

Questo significa che Sky abbandonerà la corsa per l’ultima fetta di diritti? Non è detto, ma quel che è certo è che l’udienza sul ricorso proposto dall’emittente satellitare è in programma il 5 maggio, mentre la scadenza per la presentazione delle offerte per il pacchetto 2 è fissata al 3 maggio.

In sostanza, qualora Sky volesse restare in corsa dovrebbe presentare una nuova proposta prima di conoscere l’esito del ricorso, ma anche alla luce del ragionamento fatto per la prima battaglia sui diritti (con la volontà di non andare oltre 750 milioni per competere con Dazn) appare complicato immaginare che la pay-tv di Comcast possa mettere sul piatto un’offerta nettamente superiore rispetto a quella già presentata.

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