messi come funziona salary cap liga
(Foto: PRESSINPHOTO, via Onefootball)

Il caso Lionel Messi tiene banco in casa Barcellona. Nulla a che vedere con il terremoto della passata stagione, quando la stella argentina a colpi di comunicati e prese di posizione sembrò essere davvero a un passo dall’addio, ma la questione torna d’attualità.

Il fantasista, infatti, vedrà scadere il contratto che lo lega ai blaugrana – dove gioca ormai dal 2003 – a fine giugno, eventualità che ha aperto come una voragine il tema rinnovo, con quello che per Messi potrebbe essere l’ultimo grande accordo della sua carriera.

Il calciatore sarebbe intenzionato a rinnovare per una cifra monstre: 50 milioni di euro netti a stagione. Termini economici che non sono stati confermati, ma dalla Spagna filtra che sarebbe stata trovata un’intesa per un biennale, fino al 2023, e che l’ufficialità arriverà nei prossimi giorni.

Tuttavia, il Barcellona deve fare i conti con gli effetti della pandemia, che porteranno a un nuovo importante rosso di bilancio nel 2020/21, e soprattutto dovrà confrontarsi con il tetto salariale imposto dalla Liga spagnola.

Ma cosa intendiamo quando parliamo di “tetto salariale” nel massimo campionato spagnolo? Tecnicamente, stiamo parlando del “limite di costo della rosa sportiva” (Limite de coste de plantilla deportiva). Si tratta in sostanza di un limite di spesa che ogni club propone e giustifica, nel rispetto del budget a disposizione, lasciando all’Autorità di convalida della Liga il compito di approvare la soglia proposta.

Qualora questo limite non fosse considerato adeguato, la stessa Autorità può chiedere di rettificare la cifra fino ad ottenere un importo che garantisca la stabilità finanziaria del club. Si tratta, tuttavia, di un limite che le società non devono necessariamente raggiungere. Esse devono comunque rimanere al di sotto della cifra indicata e resa nota dalla Liga spagnola in un comunicato pubblicato sul proprio sito.

Come si evince dal regolamento della Liga, il “limite di costo della rosa sportiva” comprende diverse voci:

  • Le retribuzioni salariali, fisse o variabili
  • Le retribuzioni per cessioni dei diritti d’immagine collettivi o individuali
  • Gli ammortamenti dei costi di acquisizione dei calciatori
  • Le quote della previdenza sociale
  • Indennizzi a carico dei club per la fine dei rapporti di lavoro
  • I costi per la retribuzione (o di altro tipo) di giocatori ceduti a titolo temporaneo ad altre società

Dunque, anche per la stagione 2020/21 – e la stessa cosa avverrà per il 2021/22 – la Liga ha pubblicato per ogni club di prima e seconda divisione i limiti di spesa per la stagione. Come ogni anno, sono stati resi pubblici i dati per i 42 club professionistici, inevitabilmente influenzati dalla crisi portata dall’emergenza Coronavirus.

A tal proposito, il Barcellona è una delle società che è stata più danneggiata dalla pandemia, come si evince dal limite in calo di quasi 310 milioni di euro tra la sessione di mercato invernale del 2020 (l’ultima non influenzata dalla pandemia) e quella del mercato invernale 2021.

Il limite è passato da 656,43 milioni a 347 milioni, un calo che impone al Barcellona delle riflessioni in ottica mercato, considerando gli arrivi già ufficializzati di calciatori come Aguero e Depay, operazioni portate a termine a zero ma con esborsi importanti in termini di ingaggi.

Come se non bastasse, anche per la stagione 2021/22 la Liga ha deciso di stringere la cinghia, confermando regole più stringenti per le società che hanno superato il limite imposto nella stagione scorsa: tra queste, lo stesso Barcellona, ma anche Real e Atletico.

Qui si inserisce il nodo Messi, perché lo stipendio dell’argentino avrebbe un impatto significativo. E – come fanno sapere dalla Spagna – anche se da entrambe le parti filtra la volontà di proseguire assieme, le norme imposte dalla Liga non hanno mai fatto sconti, e difficilmente ne faranno.

Il tutto, considerando che i rapporti tra il club blaugrana e il massimo campionato spagnolo non sono idilliaci al momento, dopo l’adesione alla Superlega e il mancato passo indietro sul torneo “separatista”. Si prospetta un’estate caldissima per Laporta: il futuro di Messi passa anche da lui.

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