Barcellona debiti Goldman Sachs
Joan Laporta (Foto JGS Cordon Press, via Onefootball)

“Sono qui per spiegare la situazione. In primis, purtroppo, l’esito delle trattative non è stato positivo. Non abbiamo un margine salariale corretto per le norme della Liga spagnola, non abbiamo margini di trattativa. I numeri dicono questo: le perdite sono superiori a quanto previsto. I debiti sono importanti e mettono in difficoltà il club. Non potevo prendere una decisione che avrebbe distrutto il club”. Così, in conferenza stampa, il presidente del Barcellona, Joan Laporta, a proposito del divorzio con Leo Messi.

“Innanzitutto voglio dire che abbiamo ricevuto una brutta eredità: il monte salari a livello sportivo, con il rinnovo di Messi, avrebbe rappresentato il 110% delle entrate del club, senza rinnovo è invece intorno al 95%. Sapevamo che le norme del fair play finanziario della Liga ci avrebbero messo in difficoltà. Il club avrebbe dovuto sostenere un’operazione diversa, e troppo esosa, rispetto a quanto programmato”.

Siamo un club con 120 anni di storia, abbiamo avuto grandi calciatori, fra i quali il più grande di sempre, al quale saremo sempre grati ma la società viene sempre prima di tutto. Eravamo disposti a sostenere certe spese ma sappiamo ora che non abbiamo margini salariali: la gestione del club nel recente passato è stata difficile, la precedente gestione ha superato il limite e non abbiamo avuto il tempo di ribaltare questa situazione. Abbiamo preso, purtroppo, l’unica strada possibile. Le perdite che avevamo previsto erano circa 200 milioni, ma saranno 487 che sono tante. E dovremo lavorare sulle sponsorizzazioni, ci sarà un impatto importante”, ha aggiunto Laporta.

“Non abbiamo potuto adattare il primo contratto di Messi. Per rispettare questo fair play, il Barça doveva essere a favore di un contratto che era una ipoteca del club di mezzo secolo per i diritti televisivi. Io non sono disposto a ipotecare i diritti di un club per nessuno. Abbiamo una istituzione che è al di sopra di tutti, anche del miglior giocatore del mondo. Gli saremo sempre grati”.

“Leo voleva restare al Barça e noi volevamo che Messi restasse con noi. Abbiamo portato avanti le trattative per mesi e volevamo che fosse tutto ok per curare al meglio gli interessi di tutte le parti. Arrivati alle fasi finali delle negoziazioni abbiamo analizzato i numeri e abbiamo capito che le norme della Liga spagnola bloccano tutto. Non è una scusa, è l’amara realta’”, ha aggiunto il numero uno del club catalano.

“Può ancora firmare? Non voglio creare falsa attese. Noi abbiamo dei tempi per preparare la stagione e per completare la rosa. Anche Messi adesso deve vedere cosa fare e probabilmente avrà delle offerte per il suo imminente futuro”, ha detto ancora Laporta.

“La prima cosa che abbiamo concordato è stata che avrebbe firmato due anni per essere pagato in cinque anni.Abbiamo pensato che corrispondesse ai criteri della Liga, in altri paesi funziona, ma qui non è stato accettato Anche la Liga ha avuto le sue pressioni perché c’erano club che volevano che le regole fossero rispettate. Poi siamo passati a un contratto di cinque anni, che ha accettato anche Leo, ma non è stato possibile”, ha puntualizzato il presidente del Barcellona.

“Per darvi un’idea, il limite di stipendio che potremmo affrontare è con la regola del 4 a 1. Per aggiungere 25 milioni di stipendi dovremmo rilasciarne 100. Sono molti giocatori. La dirigenza sportiva sta lavorando per ridurre lo stipendio e ci sono alcuni giocatori con cui abbiamo trovato un accordo, ma con altri non è così facile. Siamo in un terreno molto paludoso, che comporta molti rischi per la società e richiede tempo. Contando quanto pianificato con Leo, eravamo al 110% dello stipendio rispetto alle entrate del club. Questo volume della massa salariale ci ha legato le mani. È una conseguenza degli investimenti eccessivi che sono stati fatti. Perché Kun, Memphis o Emerson vanno bene? Sono venuti al Barça accettando condizioni da apprezzare. L’ingresso di questi giocatori non è paragonabile a se avessimo tesserato Leo Messi”.

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Come funziona il salary cap che ha fatto saltare il rinnovo Messi-Barça

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Classe 1990, giornalista.