Un Mondiale ogni due anni per combattere il vero nemico del calcio, “quelle attività che i giovani seguono oggi”. Dall’altra parte, la minaccia di “terribili conseguenze” se il progetto dovesse andare avanti. Lo scontro tra Fifa e Uefa, o meglio tra i due presidenti Gianni Infantino e Aleksander Ceferin.
Il primo, come spiegato durante un incontro tra la Fifa e le federazioni europee, ha spiegato che l’idea dei Mondiali biennali nasce anche per mantenere i giovani interessati allo sport in un momento in cui sono sempre più “inseguiti” da altre attività. “Credo anche che il nemico del calcio non sia la Coppa del Mondo o non sia la FIFA, ma sono altre attività che i ragazzi e le ragazze seguono oggi”, ha detto Infantino, come riporta l’Associated Press. “E dobbiamo vedere come insieme e insieme possiamo riportarli ad interessarsi al calcio. E vogliamo, per quanto mi riguarda, farlo tutti insieme come abbiamo sempre fatto negli ultimi anni”.
“Credo che possiamo ancora trovare modi per sviluppare ulteriormente il calcio”, ha detto Infantino all’incontro con la UEFA. “Il Mondiale è enorme. È una grande, grande competizione di cui tutti traggono vantaggio dalla Coppa del Mondo e che dobbiamo stare molto attenti a ciò che facciamo con la Coppa del Mondo”.
“Non andremo avanti per quanto mi riguarda con alcuna proposta se qualcuno dovesse essere danneggiato”, ha detto Infantino all’incontro virtuale con la UEFA. “Ma non possiamo semplicemente modellare nuove proposte sulla base dei feedback provenienti dall’Europa”, ha aggiunto. “Dobbiamo rispettare le opinioni di tutti”.
Dall’altro lato della disputa, Ceferin ha messo in guardia il suo omologo Infantino dal portare avanti un voto sul piano per una Coppa del Mondo biennale dicendo che ci sarebbero “terribili conseguenze”. Nel corso dell’incontro, infatti, è intervenuto anche lo stesso numero uno dell’Uefa: “Chiedo seriamente a te e alla FIFA di non spingere per un voto, perché ciò potrebbe avere conseguenze terribili per il calcio in generale”, ha detto il presidente UEFA.
“Non credo che sarebbe saggio andare a votare su una questione del genere. Non solo perché ci saranno gravi conseguenze che dovremo prendere, ma anche perché le parti interessate come club e leghe non hanno un voto e questa idea è dannosa per la loro esistenza”, ha aggiunto.
Funzionari delle federazioni italiana, rumena, tedesca, portoghese e di altre federazioni hanno spiegato a Infantino che i cambiamenti sarebbero dannosi per il calcio e hanno anche criticato il modo in cui è stato gestito il processo di consultazione.
“Il mio ruolo come presidente della FIFA è facilitare il dialogo, facilitare le proposte, non sono io a decidere, a decidere sarete voi”, ha aggiunto Infantino, spiegando poi che “la porta è aperta per presentare altre proposte” riguardanti il futuro del gioco e delle competizioni.