Chi è Daniel Kretinsky
(Photo by Catherine Ivill/Getty Images)

Dopo essere stato accostato a Milan e Roma negli anni passati, Daniel Kretinsky è pronto a investire nel calcio d’Oltremanica: come riporta la stampa inglese, il miliardario ceco è in trattativa avanzata per comprare una quota di minoranza del West Ham. Il 46enne, nativo di Brno, dovrebbe rivelare il 27% del club londinese.

Ma chi è Daniel Kretinsky? Grande appassionato di calcio, Kretinsky è in patria il presidente dello Sparta Praga. Gli investimenti del magnate non si limitano alla Repubblica Ceca: in Francia, dove i suoi interessi sono più cospicui, rappresenta infatti un personaggio che da qualche tempo inquieta non poco la politica transalpina (anche i piani alti dell’Eliseo).

Il miliardario ceco detiene infatti il 49% di Le Monde, il più prestigioso quotidiano a Parigi e dintorni, dopo essere entrato nel mondo mediatico francese a inizio anno investendo nelle testate Elle, Télé 7 Jours e Marianne. Figlio di un professore universitario e di una giudice della corte costituzionale di Praga, Kretinsky è il proprietario della società ceca Eph, il settimo gruppo energetico europeo.

Secondo Forbes, il suo patrimonio è stimato in 3,53 miliardi di euro. La cosa che colpisce è che solo a inizio secolo Kretinsky era un giovane laureato in giurisprudenza pagato 900 euro al mese in uno studio legale di Praga. Non a caso su come sia stata possibile una simile ascesa in un tempo così breve si sono interrogati in tanti (non ultimi i suoi nuovi dipendenti di Le Monde, che in settimana gli hanno dedicato un denso reportage).

Chi è Daniel Kretinsky
Daniel Kretinsky (copyright: theathletic.com)

Chi è Daniel Kretinsky: i legami con mondo degli affari e politica

Nel 2009, quando creò la Eph, ebbe subito il sostegno della J&T, un fondo di investimenti slovacco nel cui ufficio legale aveva lavorato negli anni precedenti. Si trattava di supporto non da poco visto che dopo la caduta del muro di Berlino, la J&T era diventata uno dei maggiori investitori nella Slovacchia delle privatizzazioni, attiva in vari settori, dal bancario ai servizi finanziari, dagli immobili all’assistenza sanitaria e che soprattutto faceva capo a Patrik Tkac. Uomo d’affari che vantava forti legami con i politici i del tempo, tanto che l’ascesa del fondo era andata di pari passo con quella di Smer, il Partito guidato dall’ex primo ministro populista Robert Fico.

L’altro mentore di Kretisnky è stato invece il ceco Petr Kellner, tra i maggiori beneficiari delle privatizzazioni del governo di Praga degli anni Novanta (negli anni scorsi ha investito anche in Italia, nelle Generali). Kellner, dall’alto del suo patrimonio stimato in 15 miliardi di euro, non hai mai perso il contatto con il lato politico del business. E negli ultimi anni ha finanziato tra le altre cose anche la fondazione dell’ex presidente ceco, il sovranista Vaclav Klaus, e ha sostenuto il primo ministro ungherese Viktor Orbán.

Non solo, è anche amico di Milos Zeman, l’attuale presidente della Repubblica ceca, antieuropeista e filoputiniano. Di qui le preoccupazione dell’Eliseo su Kretinsky, che per quanto si professi filoeuropeista, resta molto legato al suo mentore ed è attualmente il fidanzato della figlia di Kellner, Anna, campionessa di equitazione. In termini di business invece il salto di qualità di Eph risale al 2010, quando Kretinsky acquistò il 49% dell’Eustream, il principale gasdotto che parte dalla Russia e che la francese Gdf e la tedesca Eon -commettendo un errore madornale- vendettero non considerandolo più strategico.

Non a caso Kretinsky rivendica tuttora che grazie alla regolarità delle entrate Eph gode di ottima reputazione tra le banche. Approfittando di questo investimento Eph intraprese altre acquisizioni in Europa (anche in Italia), comprando centrali a gas e carbone a basso prezzo, sfruttando il fatto che le società occidentali le avevano ritenute fardelli di cui disfarsi.

Attenzione però a considerare Kretinsky come un parvenu dei salotti dell’alta finanza. L’altro grande socio di Le Monde è Xavier Niel, il numero uno di Iliad nonché marito di Delphine Arnault, figlia del patron di Lvmh, Bernard, nonché vicepresidente esecutivo della grande holding del lusso.

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