Il centrodestra al Comune di Milano chiede che il sindaco, Giuseppe Sala, riferisca in commissione sul tema del nuovo stadio. Il documento, depositato in Consiglio comunale e firmato da tutta l’opposizione, ha come prima firma quella del consigliere della Lega, Samuele Piscina e chiede la convocazione delle commissioni congiunte Rigenerazione urbana e sport per l’audizione del sindaco sulla riqualificazione del quartiere San Siro, sulla realizzazione del nuovo stadio e sul futuro del Meazza.
“Abbiamo incontrato dei cittadini che sono in difficoltà e che ancora non sanno che fine farà lo stadio, il quartiere San Siro e che fine faranno gli oneri di urbanizzazione legati a questa operazione – ha spiegato Piscina a margine del Consiglio comunale -. Per questo visto che il sindaco non si è mai fatto vedere in consiglio comunale, se non nella prima seduta, e non ha mai voluto coinvolgere l’aula e la commissione sul tema San Siro gli chiediamo di presenziare in commissione e spiegarci gli accordi presi con le squadre, dopo tante dichiarazioni riportate sui giornali”.
Sul fronte del dibattito pubblico, che sarebbe bloccato dal regolamento comunale, il consigliere dei Verdi, Carlo Monguzzi, ha spiegato che “gli uffici del Comune hanno chiesto l’interpretazione del regolamento al Ministero. Secondo me è la cosa peggiore, perchè è Milano che chiede a Roma se può fare un un dibattito”.
Il capogruppo del Pd, Filippo Barberis, ha spiegato che “gli uffici sono al lavoro per una ricognizione del perimetro giuridico, ma la volontà politica è di attivare un percorso partecipato e trovare una formula. Non è in discussione il dibattito: o ci sarà il dibattito nazionale o una procedura partecipata che abbia gli elementi del dibattito pubblico”.
Secondo Barberis “sicuramente non è possibile attivare il dibattito pubblico previsto dal regolamento comunale, l’elemento da chiarire e se si può usare il dibattito pubblico nazionale. Noi comunque, visto che la volontà politica è condivisa, chiederemo alla giunta di attivare un percorso partecipato che abbia gli elementi essenziali del dibattito pubblico. Nessuno ci vieta di fare una consultazione ma se attiviamo una procedura che non è legittima diventa problematico”, ha concluso.