Il rifinanziamento del bonus Tv è sul tavolo del Mef. Lo scrive Il Sole 24 Ore, spiegando che a chiedere nuovi fondi da inserire in legge di bilancio è stato direttamente il ministero dello Sviluppo Economico. Il limite delle risorse disponibili non lascia troppi spazi di manovra, ma il Mise sulle Tv ha lanciato l’alert soprattutto sul fatto che nei primi mesi del prossimo anno le risorse per incentivare il ricambio di televisori o l’acquisto di decoder si esauriranno proprio quando entrerà nel vivo lo swicht off, ossia la necessità di attivarsi per il sostituire quei televisori che non sono in linea con il nuovo digitale terrestre.
I 200 milioni richiesti al Mef per rifinanziare gli aiuti saranno destinati in parte anche all’acquisto di decoder di nuova generazione per le fasce più deboli della popolazione. A tenere banco ancora nel confronto tra maggioranza e governo è comunque il tema del fisco e soprattutto della riscossione, che continua ad alimentare le tensioni nella maggioranza.
Il centrodestra punta a ottenere un nuovo rinvio sulle cartelle esattoriali, e il governo potrebbe consentire anche per le cartelle notificate dal 1° gennaio 2022 la possibilità di pagare entro 180 giorni dalla notifica. Ma il Pd ha fissato i suoi paletti: se l’accordo complessivo raggiunto dalla maggioranza sulla ripartizione degli 8 miliardi per il taglio delle tasse, che non contempla il capitolo delle cartelle, «verrà riaperto, verrà riaperto su tutto».
In sostanza, i Dem si dichiarano pronti a dare battaglia se dovesse essere fatta un’altra concessione a Forza Italia dopo il no al contributo di solidarietà sopra i 75 mila euro di reddito. E anche a presentare subemendamenti nel caso in cui l’emendamento sul fisco, atteso oggi in commissione, dovesse risultare più “esteso” rispetto all’intesa già raggiunta a Palazzo Chigi. Ma il tema cartelle dovrebbe viaggiare con un correttivo autonomo, evitando così ai ritocchi dell’esecutivo di diventare un terreno di scontro.