Aguero conferenza Barcellona
(Foto: David Ramos/Getty Images)

Sergio ‘Kun’ Aguero ha annunciato il suo ritiro dal calcio. Lo ha fatto durante una conferenza stampa convocata al Camp Nou, insieme al presidente del Barcellona, Joan Laporta. “Ho deciso di smettere di giocare a calcio professionistico. È un momento molto difficile”, ha detto commosso l’ex Manchester City.

L’attaccante argentino ha sofferto di un’aritmia nella partita contro l’Alaves del 30 ottobre. “Ero nelle buone mani dei medici, mi hanno detto che la cosa migliore era smettere di giocare e ho preso questa decisione una settimana o dieci giorni fa. Ho fatto del mio meglio per vedere se c’era qualche speranza ma non è servito”.

“Ho sempre sognato di giocare a calcio da quando avevo 5 anni – dice commosso Kun Aguero nella conferenza stampa di addio al calcio – il mio sogno era giocare in Prima Divisione, non avrei mai pensato di arrivare in Europa. Grazie all’Independiente, mi sono allenato lì, all’Atlético che ha scommesso su di me quando avevo 18 anni, alla gente del City, che sa cosa provo per loro, ho lasciato il meglio lì e mi hanno trattato molto bene e le persone del Barça, Joan che mi hanno contattato. Sono arrivato in un grande club e mi hanno trattato molto bene. E alla nazionale argentina, che è la cosa che amo di più”.

“Lascio a testa alta. Non so ancora cosa succederà nel futuro, ma so di avere al fianco gente che mi vuole bene. Grazie anche ai giornalisti, ai tifosi di tutti i club in cui ho giocato. Porterò dentro ricordi molto belli, anche dell’ultimo periodo. Le cose succedono per una ragione. Grazie al club che mi ha accolto benissimo, a chi è oggi qui che mi è sempre stato vicino. Alla mia famiglia, alla mia Nazionale. Credo di aver preso la decisione giusta, ho cercato di fare il possibile per aiutare i miei compagni a vincere. Grazie ancora a chi mi ha aiutato a crescere negli anni”.

“Ora mi sento bene – dice ancora Aguero – La prima settimana è stata davvero dura. Quando ho fatto il primo test fisico in clinica i medici mi hanno detto che c’era una grande possibilità di non poter più giocare a calcio, ho dovuto mentalizzare, non è stato facile. Quando mi hanno detto che era definitivo, mi ci sono voluti ancora un po’ di giorno per elaborarlo. Adesso sto bene ma sì, è stato difficile”.

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