Come tutta Italia, anche il calcio e lo sport attendono le decisioni della cabina di regia governativa, convocata per oggi, sulle nuove misure anti-Covid visto l’aumento dei contagi e l’allarme sulla variante Omicron. Il rischio, infatti, è che anche stadi e palazzetti rientrino nelle norme che saranno rese note oggi, verso l’inizio delle festività.
L’ipotesi, spiega la Gazzetta dello Sport, è quella ormai già nota, ovverosia che per l’accesso allo stadio non basti più il green pass rafforzato, ma serva anche un tampone negativo. Il pericolo, tuttavia, è che il messaggio che possa passare sulla necessità del tampone possa frenare la campagna di vaccinazione, con uno scetticismo condiviso non solo da diversi presidenti di regione ma anche, ovviamente, dalle autorità sportive e dalla sottosegretaria Valentina Vezzali, che puntano l’attenzione sui danni che un provvedimento simile porterebbe allo sport. Per questo, tra le ipotesi che al momento si stanno studiando, c’è anche quella di rendere necessario il tampone solo nel caso non si sia ancora fatta la terza dose, un modo anche per spingere sul completamento del ciclo di vaccinazione.
Tra i temi sul tavolo, c’è anche quello che riguarda l’area in cui la misura interverrà, cioè che cosa si intende per “grandi eventi” nel caso dello sport. Oltre alla questione temporale, per cui si parla del 15 gennaio. Intanto ieri Costa, sottosegretario alla Salute, ha aggiunto al quadro un’altra possibilità, quella di sanzionare i club con partite a porte chiuse nel caso di settori degli stadi in cui il pubblico non indossa la mascherina.