L’obbligo di vaccinazione è sempre più vicino per il mondo del calcio. Il Dipartimento per lo sport del governo italiano ha pubblicato le FAQ (risposte alle domande più frequenti) sulle diposizioni inerenti le misure di contenimento del covid-19: come riporta la Gazzetta dello Sport, all’interno di esse non sono previsti eccezioni per atleti professionisti che svolgano attività di interesse nazionale.
Il punto centrale è l’obbligo, a partire dal 10 gennaio, di Green Pass rafforzato, dunque di vaccinazione o avvenuta guarigione (esclusi quindi i tamponi), per accedere a palestre, piscine, sport di squadra al chiuso e spogliatoi: quest’ultimo punto riguarda da vicino il calcio, ma anche altri sport di squadra a livello professionistico.
Nel testo si legge che “a partire dal 10 gennaio 2022, in zona bianca, gialla e arancione, l’accesso a eventi e competizioni sportivi (…), l’accesso a servizi e attività di piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso, nonché agli spazi adibiti a spogliatoi e docce (…), sarà consentito esclusivamente ai soggetti in possesso della cosiddetta certificazione verde rafforzata”.
E per gli atleti agonisti o di rilevanza nazionale? Nessuna eccezione: la misura è richiesta “anche per gli atleti agonisti o di rilevanza nazionale che accedono ai servizi e attività per i quali la normativa lo prevede”. Il green pass base basterà soltanto per gli sport all’aperto senza la necessità di spogliatoio, cosa che per calcio, basket, volley e altri sport non è possibile. In altre parole, il calcio (e lo sport) italiano dovrà presto fare i conti con l’obbligo vaccinale.