Scatta il voto multiplo per gli azionisti della Juventus. Dallo scorso 3 gennaio, infatti, è entrato ufficialmente in vigore il voto maggiorato per i soci del club bianconero, dopo l’introduzione nello statuto della società delle cosiddette loyalty shares (le azioni a voto plurimo per gli azionisti di vecchia data).
Di che cosa stiamo parlando? Nei fatti si tratta di una pratica comune a molte società quotate in borsa e a molte giurisdizioni nazionali che consente ad azionisti con caratteristiche speciali – comunemente ai soci che detengono ininterrottamente azioni della società da lungo tempo – di avere un numero di diritti di voto superiori alle quantità di azioni detenute. In pratica nelle decisioni societarie il proprio pacchetto di voti pesa di più del capitale detenuto.
La ratio di questa norma, che a prima vista può apparire come un privilegio, risiede in primo luogo nel fatto che si vuole garantire ai soci di lunga durata un premio per dare stabilità alla compagine azionaria dell’azienda. Inoltre può essere considerata come un fattore che facilita lo sbarco in borsa in quanto permette ai fondatori di società di non diluirsi eccessivamente nel capitale in sede di quotazione e di mantenere in molti casi il controllo direzionale dell’azienda. Non a caso, infatti, la norma viene adottata nelle giurisdizioni di molti Paesi, tra cui dal 2014 anche in Italia.
Nella galassia Exor, la holding con cui la famiglia Agnelli-Elkann controlla società come Fca, Ferrari e la stessa Juventus, questa è una pratica comune visto che è adottata sia in Ferrari, in Fca che nella stessa Exor (tutte società di diritto olandese avendo sede legale ad Amsterdam) e dal 2019 anche dalla Juventus, che avendo sede legale a Torino, ha adottato le norme italiano sul voto maggiorato.
Juventus voto maggiorato, la situazione del club bianconero
L’8 novembre 2019, così, il CdA della Juventus ha approvato il voto maggiorato. Ai sensi dell’art. 6 dello Statuto Sociale del club, ciascuna Azione dà diritto a due voti ove siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:
- a) l’Azione sia appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un Diritto Reale Legittimante, per un periodo continuativo almeno pari al Periodo Rilevante, ovvero “il periodo continuativo di 24 mesi in cui il diritto di voto sia spettato al medesimo Azionista”;
- b) la ricorrenza del presupposto sub (a) sia attestata dall’iscrizione continuativa, per un periodo continuativo almeno pari al Periodo Rilevante, nell’Elenco Speciale di questo tipo di soci.
Tra i soci della Juventus con una partecipazione superiore al 3% dei diritti di voto che sono iscritti nell’elenco speciale per la legittimazione al beneficio del voto maggiorato, al 31 dicembre 2019 compariva la sola Exor: due anni dopo, quindi, è scattato così ufficialmente il voto multiplo per il 63,766% di capitale detenuto dalla holding degli Agnelli-Elkann. Che è salita così al 77,87% dei diritti di voto, come la stessa Juventus aveva già annunciato: nel 2019: «Nell’ipotesi in cui EXOR N.V. dovesse chiedere la maggiorazione dei diritti di voto rispetto all’intera partecipazione dalla medesima detenuta e nessun altro azionista dovesse richiedere la maggiorazione del diritto di voto, al termine dei 24 mesi continuativi di detenzione EXOR N.V. potrebbe esercitare, complessivamente, una percentuale dei diritti di voto pari al 77,87%», si legge in un documento del club.
Juventus voto maggiorato, quanto EXOR potrebbe vendere per incassare
Ciò significa che la holding della famiglia Agnelli-Elkann, che già detiene la maggioranza assoluta del club con una quota del 63,76%, avrà un margine ancora maggiore per cedere quote di capitale senza perdere il diritto di gestire la società in piena libertà e incassando una quota corposa dal mercato.
Quanto potrebbe incassare Exor dalla cessione delle quote del club bianconero, pur mantenendo il controllo? Al 28 dicembre 2021, ultimo aggiornamento ufficiale fornito dalla società torinese, l’azionariato della Juventus Football Club S.p.A. risultava essere il seguente:
- EXOR NV: 63,8%
- Lindsell Train: 11,9%;
- flottante: 24,3%.
Il 7 gennaio scorso, la Juventus ha poi reso noti i “dati relativi alle azioni in circolazione e al numero di diritti di voto costituenti il capitale sociale al 3 gennaio 2022”. Essendo Exor l’unico socio ad aver fatto richiesta per il voto maggiorato e corrispondendo perfettamente la quota delle “Azioni ordinarie con voto maggiorato” alla quota del capitale in mano alla holding degli Agnelli-Elkann, è facilmente deducibile quale sia la distribuzione dei diritti di voto:
Numero azioni capitale sociale | Diritti di voto | |
TOTALE | 2.527.478.770 | 4.139.147.886 |
Altri soci | 915.809.654 | 915.809.654 |
Exor | 1.611.669.116 | 3.223.338.232 |
Quota Exor | 63,77% | 77,87% |
Per garantirsi il controllo del 50%+1 delle azioni relative ai diritti di voto per la Juventus, Exor potrebbe così cedere circa 575 milioni di azioni, scendendo al 40,94% del capitale ma mantenendo il controllo del club e, stando al valore in Borsa alla chiusura di ieri, incassare quasi 200 milioni di euro.
Numero azioni capitale sociale | Diritti di voto | |
TOTALE | 2.527.478.770 | 4.139.147.886 |
Altri soci | 915.809.654 | 915.809.654 |
Exor | 1.034.786.972 | 2.069.573.944 |
Quota Exor | 40,94% | 50,00% |
Numero azioni da poter cedere | 576.882.144 | |
Valore titolo in Borsa 10/01/22 | 0,3434 € | |
Potenziale incasso | 198.101.328 € |
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