Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera, durante la quale ha parlato della rielezione del presidente della Repubblica Mattarella, ma anche del nuovo stadio di San Siro, delle Olimpiadi del 2026 e delle elezioni che si terranno nel 2023, quando si voterà anche per la Regione Lombardia.
Il centrosinistra avrebbe chiesto proprio a Sala di candidarsi alla presidenza, ma il primo cittadino di Milano ha rifiutato: «Il candidato del centrosinistra deve essere in campo nell’estate di quest’ anno. Mi sentirei un uomo ridicolo a mollare Milano 10 mesi dopo essere stato rieletto. Fossi stato a 10 mesi dalla fine del mandato magari ci avrei pensato».
Parlando proprio di Milano, il sindaco spiega quali siano le difficoltà della ripresa da parte della città: «Il momento che vive Milano non è più soltanto una questione locale. La pandemia ha creato ovunque nel mondo criticità acute, in particolare nelle grandi città. Ciò che vive Milano, lo vivono New York, Los Angeles, Parigi, Berlino, Londra. Le grandi città sono abituate a correre, fanno molta fatica se devono andare a scartamento ridotto».
«Tutto riprenderà a correre, ma dovrà farlo in modo diverso. Ci troviamo ad affrontare uno sforzo per la transizione in qualsiasi ambito del vivere civile. Ci vuole più lavoro e più qualificato. Ci vuole un modello diverso di sanità pubblica. E ci vuole una risposta sulla sicurezza, che tocchi due aspetti fondamentali: la presenza visibile ed efficace di chi è preposto a fare rispettare le leggi, che vuol dire più personale di sicurezza sulle nostre strade, ma anche l’intervento per rimuovere le cause del disagio sociale da cui emergono comportamenti incivili. La ricetta è rispetto delle regole e welfare», ha aggiunto.
In chiusura, una battuta di Sala su cosa tra le Olimpiadi e il nuovo San Siro lo preoccupi di più: «Lo stadio. Le Olimpiadi, ne sono certo, metteranno d’accordo tutti. Lo stadio sembra essere l’occasione perché ognuno dica la sua. Sì, no, sì ma teniamo anche San Siro e via discorrendo. Ora credo avvieremo un dibattito pubblico che avrà lo scopo di venirne a capo».