Requisiti per lavorare nel calcio
(Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images)

E’ arrivato il momento di onorare le scadenze per i club di Serie A. La FIGC a settembre ha concesso deroghe alle società del massimo campionato italiano di calcio per dimostrare di aver versato i contributi Irpef e Inps del 2021: la scadenza è il prossimo 16 febbraio e la Serie A dovrà onorare per quella data pagamenti da 598 milioni di euro all’erario.

Lo ricorda La Repubblica in una lunga analisi sullo stato di salute del mondo del pallone, tra diritti tv, ricavi da stadio mancanti per colpa della pandemia, un debito crescente e il problema delle plusvalenze. La cifra – i 598 milioni di euro citati prima – è enorme, ma tutte o quasi le società del campionato italiano dovrebbero essersi già messe in regola, sottolinea il quotidiano.

È il come a colpire: più di un club si è già fatto riconoscere il paracadute economico per chi retrocede. Si tratta di 25 milioni di euro per chi è in A da almeno tre stagioni, di 15 milioni per chi ha giocato due campionati consecutivi, di 10 milioni per le neopromosse. Il problema è che hanno iniziato ad attingervi anche squadre ampiamente al riparo dal rischio di finire tra le ultime tre.

Il tutto per avere liquidità immediata grazie all’incasso minimo che gli verrà garantito nella stagione successiva a prescindere da come termini il campionato: l’unico che un istituto di credito può accettare di anticipare senza correre il rischio di non ricevere coperture. In caso di salvezza – dato che più di tre squadre non possono comunque abbandonare la categoria – la cifra anticipata viene “scontata” dai diritti tv dell’anno successivo.

La mossa è delicata, perché va a drenare risorse che sarebbero servite tra un anno, ma indispensabili oggi. E non solo per le piccole, ma anche per i club più grandi. Un quadro nel quale si inseriscono le difficoltà di dialogo del mondo del pallone con il Governo, e che la Serie A vuole tentare di risolvere scegliendo una figura politica per guidare la Lega al posto del dimissionario Paolo Dal Pino.

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