La Lex column del Financial Times, striscia quotidiana nella pagina posteriore della prima sezione, che presenta analisi e opinioni sull’economia e sulla finanza globale, si è soffermata sull’offerta da 11 miliardi di euro presentata dal gruppo francese Iliad per le attività italiane di Vodafone, giudicando la situazione «imbarazzante», per il gruppo britannico i cui piani per consolidare le telecomunicazioni europee appaiono «sempre più traballanti».
Secondo l’autorevole quotidiano, il board di Vodafone «dovrebbe considerare di negoziare, anche se potrebbe farlo a malincuore», sostiene il quotidiano parlando della «debolezza di Vodafone Italia». Secondo il Financial Times, per Vodafone è fondamentale valutare per i propri azionisti a lungo termine se il beneficio maggiore sia mantenere l’investimento in Italia o cedere a Iliad.
«L’offerta del magnate (Xavier Niel, ndr) non è affatto bassa. Gli analisti avevano valutato Vodafone Italia a partire da 8 miliardi di euro, cinque volte l’ebitda, ma negli ultimi due anni, non ha realizzato alcun utile operativo. È probabile che il mercato delle telecomunicazioni in Italia resti fiacco», sottolinea ancora il quotidiano economico-finanziario londinese a sostegno della tesi per cui una cessione potrebbe essere la cosa migliore.
La riduzione di quattro operatori principali a tre stabilizzerebbe i prezzi. Un collegamento porterebbe anche risparmi sul marketing e sull’amministrazione. In tre anni questi benefici annuali potrebbero toccare circa 500 milioni di euro al lordo delle imposte e «capitalizzati, al netto delle imposte, i benefici dovrebbero superare i 2,5 miliardi di euro».