Argento rovente: Arianna Fontana, alla sua 11/a medaglia olimpica oggi a Pechino, è tornata sulle accuse allo staff azzurro dello short track. “Gli attacchi degli uomini di cui ho parlato? Ho perdonato da tempo, ma non dimentico… Alla fine è solo uno degli uomini che mi ha attaccato sul ghiaccio ad aver continuato. Sì, è uno dei quattro di oggi”, le sue dure parole riferite alla squadra maschile che ha vinto la medaglia di bronzo nella staffetta.
“Altri quattro anni così non so se li reggo – ha detto la campionessa, preparatasi ai Giochi fuori dal circuito federale -. Il presidente Gios dice che vuole che arrivi a Milano-Cortina, ma dentro i paletti Fisg: non è un buon inizio…, ha aggiunto.
Dopo la prima medaglia in queste Olimpiadi, infatti, la Fontana si era già sfogata, con attacchi indirizzati in particolare alla federazione, rea, secondo la pattinatrice, di averle creato diversi ostacoli in questi anni, con particolare riferimento alla situazione del suo allenatore e compagno Anthony Lobello, la cui nomina a tecnico della Fontana non era vista di buon occhio dalla Fisg. Una situazione sfociata, secondo la valtellinese, in veri e propri attacchi da parte di colleghi maschi durante gli allenamenti negli ultimi anni.
“Io e il mio coach abbiamo passato tante situazioni difficili, c’erano persone che non ci volevano qui e non ci hanno aiutato affatto. La prima stagione dopo Pyeongchang ci sono stati atleti maschi che mi bersagliavano sul ghiaccio, facendomi cadere: per me allenarsi non era sicuro”, ha spiegato l’atleta valtellinese. Tanto da decidere di spostarsi in un altro paese. “Non era sicuro per me allenarmi in Italia con la squadra e questo è uno dei motivi per cui me ne sono dovuta andare in Ungheria”.
Oggi così la Fontana ha rincarato la dose. “Non so se potrò continuare, perché per poter essere qui sono stata costretta ad andarmene dall’Italia. Non sono voluta rimanere sotto le regole della Federazione, perché sapevo che non poteva funzionare per me. Il presidente ha detto che si farà di tutto per farmi continuare, ma a condizione che io mi adegui alle regole. Non penso che questo sia il modo migliore per cominciare a parlare di questo aspetto”.
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