Gazprom forniture gas Eni
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Il nuovo decreto sull’Ucraina «si occupa del livello di rischio imprevisto» rispetto al funzionamento del sistema nazionale gas. Lo sottolinea Palazzo Chigi spiegando che «si autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese».

In più, «si rende immediatamente attuabile» il razionamento del gas utilizzato «dalle centrali elettriche» e «nel settore termoelettrico». Se fosse necessario ridurre i consumi scatterebbe poi la «massimizzazione della produzione da altre fonti», fermo restando «il contributo delle energie rinnovabili». Lo spiega il comunicato del Cdm che ha dato il via libera al decreto con i nuovi aiuti all’Ucraina.

La riduzione del consumo di gas potrebbe interessare le centrali elettriche ma anche «il settore termoelettrico che rappresenta una delle principali componenti della domanda media giornaliera di gas. Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti» a Terna, gestore della rete.

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