Draghi Cts
Mario Draghi (Photo Pool Stefano Carofei Insidefoto)

«L’Italia è pronta a fare di più, sia attraverso le principali organizzazioni umanitarie attive sul luogo, sia con donazioni materiali. Nel Consiglio dei ministri di ieri abbiamo stanziato 10 milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali, per assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto questa mattina per parlare degli sviluppi del conflitto Russia-Ucraina.

«Per farlo – ha aggiunto ancora il premier rivolgendosi al Senato – è stato dichiarato uno stato di emergenza umanitaria, che durerà fino al 31 dicembre e che ha esclusivamente lo scopo di assicurare il massimo aiuto dell’Italia all’Ucraina».

«È un impegno di solidarietà, che non avrà conseguenze per gli italiani, e che non cambia la decisione di porre fine il 31 marzo allo stato di emergenza per il Covid-19», ha puntualizzato ancora Draghi. «Per quanto riguarda i rifugiati, come hanno preannunciato i ministri Di Maio e Bonetti, siamo impegnati nell’attivazione di corridoi speciali per i minori orfani, perché possano raggiungere il nostro Paese al più presto ed in sicurezza».

«Domenica, nel Consiglio straordinario dei ministri dell’Interno dell’Unione europea è stata valutata la possibilità, che l’Italia sostiene, di applicare per la prima volta la Direttiva sulla protezione temporanea prevista in caso di afflusso massiccio di sfollati. Questa Direttiva garantirebbe agli ucraini in fuga di soggiornare nell’Unione europea per un periodo di un anno rinnovabile ed eviterebbe di dover attivare onerose procedure di asilo dopo i 90 giorni di soggiorno senza visto», ha aggiunto il primo ministro.

«La Direttiva porterebbe inoltre gli Stati membri a indicare la propria capacità di accoglienza e a cooperare tra loro per il trasferimento della residenza delle persone da uno Stato all’altro. Il ministero dell’Interno sta lavorando alla predisposizione di apposite norme sull’accoglienza degli sfollati ucraini nelle strutture nazionali. Faremo la nostra parte, senza riserve, per garantire la massima solidarietà», ha concluso.

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