Il Barcellona è uno dei tre club, insieme a Real Madrid e Athletic Bilbao, rimasti fuori dall’accordo tra LaLiga e il fondo di investimento CVC Capital Partners nell’ambito del progetto LaLiga Impulso. Un’intesa che mira a fornire capitali per quasi 2 miliardi di euro alle società spagnole di prima e seconda divisione, alle prese con le difficoltà economiche portate dall’emergenza Coronavirus.
Tuttavia, secondo quanto riportato dal Mundo Deportivo, i blaugrana starebbero valutando di negoziare proprio con il fondo di private equity per ottenere un’iniezione di liquidità che gli consenta – tra le altre cose – di pagare gli ingaggi dei calciatori. Una cifra che si dovrebbe avvicinare ai 270 milioni di euro, di cui 75 destinati al monte ingaggi.
Il Barcellona è attratto da questa possibilità, ma è ben consapevole del fatto che un eventuale accordo con CVC romperebbe l’intesa con Florentino Pérez, presidente del Real Madrid con il quale il presidente blaugrana Joan Laporta sta combattendo diverse battaglie, a cominciare proprio da quella con LaLiga per il fondo britannico e fino ad arrivare a quella della Superlega.
Il Barcellona, infatti, continua a sostenere il progetto di un torneo separatista. Nelle parole del suo presidente, l’idea alla base di questo piano è quella di «combattere contro i club statali perché abbiamo trovato contro di noi regolamenti molto severi, mentre loro non seguono le regole. La Superlega presenta standard di controllo a cui tutti dovrebbero attenersi. Qui la UEFA non è stata forte. Vogliamo combattere questa situazione. Dobbiamo cambiare la mentalità della UEFA. Vogliamo competere allo stesso livello, con le stesse norme».
Parole che, da un lato, spingono verso la Superlega, ma che secondo il Mundo Deportivo lascerebbero comunque spazio al raggiungimento di un accordo con la UEFA con l’obiettivo di una riforma del format della UEFA Champions League. Modifiche ancora più nette rispetto a quelle che hanno portato alla definizione della nuova Champions dal 2024 e che portino a un sensibile aumento dei ricavi, per avvicinarsi il più possibile all’idea di Superlega lanciata nell’aprile del 2021.
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