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Il pallone della Serie A (Photo Cesare Purini / Insidefoto)

«Decreto crescita? Ho chiesto alle squadre di rappresentare la loro posizione. Non è nato per il calcio, ma viste le cifre ha sicuramente riguardato il calcio. Può avere un effetto positivo sulla competitività, ma se la conseguenza finale è quella di favorire eccessivamente la contrattualizzazione di giocatori stranieri, non va bene».

Il nuovo presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, ha commentato così nella giornata di ieri il tema degli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita. «Allora ben vengano aggiustamenti. Prematuro dire che la Lega abbia una posizione, ci sono varie ipotesi. Che ci debbano essere correttivi sono d’accordo, ma l’eliminazione porterebbe a un paradosso con il rischio di riduzione della competitività», ha aggiunto.

Il problema, dunque, non è l’uso dell’agevolazione, ma l’abuso. L’idea attualmente sul tavolo sarebbe quella di portare lo sconto fiscale ad avere effetti solamente su ingaggi da 1,5 milioni lordi a stagione in su. In questo modo, la misura ricadrebbe solamente su calciatori di prima fascia.

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