“Lo stadio di San Siro va raso al suolo, spianato. L’Amministrazione Sala è ostaggio di posizioni politiche talebane”. Lo ha detto l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, intervistato a Telelombardia nella trasmissione “Orario continuato”.
“È uno degli argomenti che contesto all’attuale amministrazione Sala, questa amministrazione si è piegata su un complesso di inferiorità rispetto al concetto dello sviluppo della città”, ha aggiunto. “Questa amministrazione ha alcune incertezze pur di favorire alcune parti politiche, come i verdi talebani. Questa amministrazione da troppo retta a posizioni oltranziste, che non hanno niente a che vedere con la milanesità. Sullo stato di San Siro vogliono una cosa a metà: il vecchio Stadio di San Siro va raso al suolo come Maria Teresa D’Austria aveva raso al suolo la chiesa di Santa Maria alla Scala e ci ha fatto il monumento all’architettura moderna il Teatro alla Scala del Piermarini”.
“Qui questo stadio va spianato, c’è il nuovo stadio con grandi architetti che sarà anch’esso un segnale di modernità e di qualità architettonica della nuova città. Tutto il quartiere va rigenerato, sono capitali che vengono dai privati, quindi non c’è tassazione. E’ benessere, è qualità della vita. Volete il verde? Andate in alto e la superficie è libera per il verde, con coraggio e determinazione”, ha concluso Albertini.
Sul tema oggi è intervenuto anche l’attuale sindaco Giuseppe Sala: “Le squadre stanno lavorando su qualcosa che non è solo il puro rendering, ma si tratta di un progetto. Non voglio impegnare Milan e Inter a spendere milioni e milioni di euro per il progetto esecutivo in mancanza di certezze che si vada avanti. Io reputo che si andrà avanti, ma capisco i club”.
“Moratti? “Con Massimo Moratti abbiamo già battibeccato e non è il caso di ritornarci, però conosco il suo pensiero ed è chiaro che lui è molto affezionato a San Siro, cosa che posso anche capire. Noi proseguiamo con il nostro iter che prevede il dibattito pubblico e, come detto più volte, non si tratta di un vezzo ma di una necessità: facciamo questo passaggio e poi tireremo le conclusioni. È chiaro che non sarebbe una bella cosa se le squadre decidessero di andare a Sesto, io lavoro perché in ogni caso rimangano a Milano”, ha concluso Sala.