Sala ricorso San Siro
Giuseppe Sala (Image credit: Depositphotos)

«Non ho fiducia in un governo che non ascolta la città». Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, intervenendo ieri durante una seduta del Consiglio comunale dedicata al bilancio a cui hanno assistito anche diversi parlamentari di centrodestra e di centrosinistra, non poteva essere più chiaro.

Dopo settimane di appelli diretti al Primo ministro Mario Draghi e al ministro dell’Economia Daniele Franco, chiedendo i trasferimenti che servono al capoluogo lombardo per chiudere in pareggio il preventivo del 2022, è arrivato lo strappo. Infatti, senza i ristori del governo alle casse del Comune mancano 250 milioni e rotti. Per ora sono “soltanto” spese congelate, ma che a breve potrebbero diventare tagli pesanti sul welfare, sulla salute, sui servizi civici e sulla sicurezza, come spiega l’edizione odierna di Repubblica.

Sala, da tempo, pensa che il ruolo di Milano come traino della ripresa sia sottovalutato. «È il momento che il governo aiuti Milano perché Milano ha aiutato tantissimo l’Italia in questi anni. Abbiamo ricevuto per ristori e trasferimenti straordinari 478milioni nel 2020 e 467 nel 2021, e per il 2022 la risposta è zero, come se quest’ anno i problemi si fossero risolti. Non si può costruire un bilancio equilibrato con numeri del genere».

Il sindaco di Milano vorrebbe evitare tagli impopolari: «È evidente che se sarò costretto a fare dei tagli li farò perché è una mia responsabilità. Non ho fiducia in un governo che non vuole affrontare questa evidenza. Lo stesso esecutivo che ci ha incensato per Expo, per la vittoria delle Olimpiadi, per le università, per il volontariato ma che ora è molto lontano».

Nel frattempo, Sala è intenzionato a proporre una soluzione alternativa: utilizzare gli avanzi di bilancio, circa 145 milioni nel 2021. Una misura eccezionale che già il suo assessore al Bilancio, Emmanuel Conte, aveva più volte chiesto, senza esito. «Io voglio tutelare i milanesi e chiamare il governo a fare la sua parte. Se ci autorizzano a usare gli avanzi di bilancio, siamo felici. Ma in quattro mesi di discussione non abbiamo avuto risposte positive da nessuno», ha concluso Sala.

Il pomeriggio di ieri, poi, è stato anche segnato da un botta e risposta tra Sala e la vice governatrice e assessora lombarda al Welfare Letizia Moratti, proprio sulle spese stoppate dal Comune in attesa di approvare il bilancio. Moratti ha scritto al sindaco, in un post sui social, per chiedergli di «rivedere la decisione di congelare i 200 milioni destinati al Welfare», considerandola una «scelta estremamente dannosa e inconcepibile». La replica di Sala non si è fatta attendere: «Vuol dire che ha leggiucchiato i giornali e non ci ha capito granché. Pensavo che Moratti dovesse occuparsi della riforma del disastrato sistema sanitario lombardo, ma evidentemente ha altri pensieri in testa».

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