Le cronache finanziarie sportive sono monopolizzate dalla trattativa esclusiva per il possibile passaggio di proprietà del Milan tra il fondo Elliott, assistito da Bank of America Merrill Lynch – e il fondo con sede in Bahrein Investcorp, con Goldman Sachs che lo affianca in qualità di advisor.
Nella giornata di ieri Calcio e Finanza ha raccontato che Elliott potrebbe anche decidere di cedere solamente una quota del club rossonero, e restare almeno per una fase transitoria iniziale. Una scelta legata al fatto che i nuovi potenziali acquirenti sono stati attratti soprattutto dal modello gestionale impostato da Elliott che è riuscito a unire un progressivo risanamento dei conti al raggiungimento di risultati sportivi.
Tra i tanti aspetti interessanti di Investcorp, c’è anche il fatto che dietro i potenziali nuovi acquirenti del Milan ci sia Mubadala, una società statale degli Emirati Arabi Uniti che può essere classificata come un fondo sovrano. Mubadala detiene quote per il 20% di Investcorp e il suo ingresso nel fondo con sede in Bahrein risale al luglio del 2016.
Chi è Mubadala – Gli affari del fondo sovrano
Ma chi è Mubadala? E di cosa si occupa? Mubadala Investment Company è un fondo sovrano che gestisce un portafoglio diversificato di attività e investimenti negli Emirati Arabi Uniti e all’estero, per generare rendimenti finanziari sostenibili per il suo azionista, il governo di Abu Dhabi.
Oggi, in linea con la visione del defunto sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan (padre dell’attuale presidente Mohamed bin Zayed Al Nahyan), Mubadala è una società che gestisce asset per 243 miliardi di dollari e che copre sei continenti con interessi in più settori e classi di attività. Con sede ad Abu Dhabi, Mubadala ha uffici anche a Londra, Rio de Janeiro, Mosca, New York, San Francisco e Pechino.
Chi è Mubadala – I legami con il Manchester City
Il fondo sovrano vanta già legami indiretti con il mondo del calcio, dato che diverse figure che fanno parte del suo consiglio d’amministrazione sono legate al Manchester City. Il vice-presidente di Mubadala, infatti, è Mansour bin Zayed Al Nahyan, direttore sportivo dei Citizens e proprietario dell’Abu Dhabi United Group.
La società d’investimento detiene il 77% del City Football Group, la holding che controlla appunto il Manchester City. Non solo. L’amministratore delegato di Mubadala è Khaldoon Khalifa Al Mubarak, presidente del Manchester City e dell’Abu Dhabi United Group, oltre che fidatissimo collaboratore proprio dello Sceicco Mansour.
Tra l’altro, proprio in tempi recenti il Manchester City ha siglato due accordi di sponsorizzazione con società appartenenti a Mubadala. La prima – che risale a gennaio 2022 – con Masdar, un’azienda di energie rinnovabili fondata nel 2006 e con sede ad Abu Dhabi. La seconda – risalente sempre a gennaio 2022 – con Aldar Properties PJSC, diventata official real estate partner dei Citizens.
Chi è Mubadala – I rapporti con l’Italia
Va anche detto che Mubadala vanta alcuni legami importanti con l’Italia, a cominciare da quello con Alberto Galassi. L’attuale CEO del gruppo Ferretti fu uno dei promotori dell’ingresso di Mubadala nel capitale di Piaggio Aero Industries, società della quale fu nominato presidente nel 2014. I buoni rapporti con la finanza emiratina gli consentirono anche di entrare nel consiglio di amministrazione proprio del Manchester City in qualità di consigliere, ruolo che mantiene tuttora.
Fu lo stesso Galassi a raccontare come si concretizzò la possibilità di entrare nel board del club di Manchester: «Lavorando a Piaggio Aero. Lì sono diventato amico dello sceicco Mansour bin Zayed, che mi ha onorato chiedendomi di diventare membro del board del club».
Tra gli altri affari degni di nota, anche quello che ha visto Mubadala rilevare il 5% di Ferrari da Mediobanca nel 2005 per la somma di 114 milioni di euro. «E’ la prima volta che Fiat accoglie come azionista di Ferrari un’istituzione non finanziaria. Ampliare la nostra base azionaria oltre le tradizionali istituzioni finanziarie è una nuova opportunità per il nostro sviluppo», commentava all’epoca Luca Cordero di Montezemolo. La stessa quota fu poi riacquistata dall’allora Gruppo Fiat nel 2010, per circa 122 milioni di euro.
Infine, Mubadala mantiene anche tramite la società Atic Second International Investment Company il 2,02% della banca UniCredit. In precedenza, la partecipazione era pari al 4,99%, salvo poi essere stata più che dimezzata nel gennaio del 2020, con la quota venduta valutata 850 milioni di euro.