I Rangers Fc dovranno versare al Newcastle United 500 mila sterline se dovessero essere promossi in prima divisione. E’ l’effetto dell’accordo che ha visto sbarcare in Scozia ben 5 giocatori provenienti dalla rosa del club di St. James Park, il cui proprietario è Mike Ashley, azionista anche della società scozzese.
Rangers Fc, il semestre chiude in perdita
Il dettaglio è emerso all’annuncio della semestrale del club, che si è chiusa il 31 dicembre 2014 e che ha fatto registrare una perdita al netto delle tasse pari a 2,89 milioni di sterline. I giocatori in questione sono Gael Bigirimana, Haris Vuckic, Kevin Mbabu, Remie Streete e Shane Ferguson e solo Vuckic ha esordito in maglia blues: gli altri ancora devono tutti calciare un pallone ad Ibrox. Al momento, tuttavia, la squadra è al secondo posto nella Scottish Championship (seconda divisione scozzese) e terminando il campionato in questa posizione (gli Hearts of Midlothian sono irraggiungibili con 81 punti), la promozione, che assicura un premio pari a 342 mila sterline, non sarà diretta ma solo dopo aver affrontato i play off. La rinascita, per il club più titolato di Scozia, passa anche dal ritorno nella massima divisione, come ha spiegato C&F non molto tempo fa.
In calo i ricavi: è l’effetto della gestione precedente, dice Paul Murray
I Rangers Fc tuttavia, non navigano ancora in acque tranquille. Nonostante un recentissimo cambio di dirigenza e una promozione in seconda divisione giunta lo scorso anno, i ricavi sono in calo a 13,1 milioni di sterline, anche se, per aver ospitato i Giochi del Commonwealth di rugby, le casse del club hanno registrato l’arrivo di nuove liquidità per 1,3 milioni. Tuttavia, anche gli sponsor non sembrano ancora convinti del nuovo corso dei blues, perchè i ricavi, alla specifica voce, hanno anch’essi registrato un calo di circa 100 mila sterline (da 400 mila sterline a 300 mila).
Secondo il presidente Paul Murray, che ha etichettato i risultati semestrali come “deludenti”, è l’effetto della sconsiderata gestione precedente, in mano agli uomini di Mike Ashley, alla quale il nuovo direttivo vuole rimediare attraverso una nuova pianificazione strategica, nuovi investimenti e un nuovo impegno da parte di tutti gli azionisti ad una sentitissima causa comune.