Carpi Calcio – “Una piccola realtà, che però è grande qualitativamente, il Carpi Calcio – se dovesse andare in A – non determinerebbe alcun effetto sul mercato tv. Il Carpi Calcio è in testa alla classifica, lo merita, il campionato è talmente vero che non ha gerarchie rispetto alle premesse della vigilia“. Lo ha detto Andrea Abodi, presidente della Lega di B. “La nostra preoccupazione è che le nostre squadre – quando salgono – sappiano stare in A nel modo giusto“, ha concluso. Il sogno del Carpi Calcio potrebbe trasformarsi a breve in realtà. Stasera si gioca Carpi – Bologna, la prima e la seconda della classe in Serie B, una con 65 punti e l’altra con 56. Oggi si gioca al Cabassi, tutto esaurito, dopo lo 0-0 dell’andata al Dall’Ara.

Il Carpi Calcio è già stato più volte osannato quest’anno. Una piccola realtà che grazie ad un tessutto sociale ed economico di tutto rispetto è riuscira a cogliere ottimi successi anche a livello sportivo. Pensare che Lotito aveva etichettatao gli emiliani e il Frosinone come due “disgrazie”, della futura Serie A, due macchine da “zero introiti”. Il patron del Carpi Calcio è Stefano Bonacini, fondatore del marchio della moda Gaudì, e non a caso gli sponsor del club sono proprio alcuni importanti marchi provernienti dal settore moda. Bonacina ha dato vita ad un marchio internazionalizzato, che produce anche in Cina, in Bangladesh e in Pakistan. La parentesi calcistica, come ama definirla Bonacini, ha portato grandi risultati. Dall’Eccellenza alla Serie B, passando per ben 10 allenatori che si sono alternati sulla panchina emiliana prima dell’arrivo di Castori e all’accostamento al Bologna Calcio per un post Guaraldi, fino ad arrivare al sogno Serie A ad un passo. Senza dimenticare le parole del numero uno della Lazio. Una favola che, però, non dimentica di tenere a posto anche le proprie finanze. Il Carpi Calcio ha chiuso il bilancio al 30.6.2014 in modo positivo, con un utile pari a 51.922 euro.

Carpi Calcio, l’unica incognita è lo stadio

La promozione in Serie A del Carpi Calcio si lega automaticamente alla ricerca di un nuovo stadio che possa soddisfare i requisti del massimo campionato italiano. “Per uno stadio modulare in vendita, completo di tutto, dagli spogliatoi ai bar, il costo di realizzazione va dai 1.000 ai 2.000 euro per posto. Per un solo anno, di solito, si tratta di affittare delle tribune temporanee attrezzate con spogliatoi e tutto quanto necessario, quindi un prodotto con qualità differenti. In questo caso il costo può partire dai 100-200 euro a posto”, ha dichiarato Emanuele Rossetti, direttore generale della Nussli Italia, ditta svizzera che costruisce stadi modulari nel mondo come, ad esempio, lo stadio di Dusseldorf e di Wiesbadenin in Germania, o di Vancouver in Canada. Per avere 16 mila posti ci vogliono dai due milioni a tre milioni a stagione, circa 100 – 200 euro a seduta. Questa appare essere l’ipotesi più reale per continuare a vedere il Carpi in città anche in caso di promozione e, nel caso, il Comune di Carpi potrebbe dare gratuitamente il terreno, ricco di parcheggi nei dintorni. L’iter realizzativo non sembra essere molto lungo, ci sarebbero solo i costi di noleggio fino a che il nuovo impianto non divenisse realtà, oggi introno ai 35.000 euro annuali. In soccorso del Carpi Calcio arriverebbe la legge 210/2005, che prevede che si possa giocare in Serie A con uno stadio da 10 mila posti se si rappresenta una città con meno di 100 mila abitanti e si sia promossi in A per la prima volta negli ultimi venti anni.

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Alberto Lattuada è nato a Milano e da sempre è appassionato di calcio e finanza. Ha scritto per diversi siti specializzati nel mondo del calcio e del forex. Dal novembre 2013 dedica anima e corpo allo sviluppo e alla crescita del portale CalcioeFinanza.it