Thohir? “Un imprenditore solido”. La mancata qualificazione in Europa? “Il problema non sarebbe economico, ma il danno d’immagine per il club”. Il Fair Play Finanziario? “Stiamo lavorando per mettere a posto i conti”. Marco Fassone, direttore generale dell’Inter, spiega in un’intervista a Tuttosport il momento attuale dei nerazzurri, oltre alle strategie future del club guidato da Erick Thohir.

L’impegno economico del magnate indonesiano

A chi si aspettava un Abramovich, Fassone risponde così: “Faccio un calcolo semplicistico, ma che fa ben capire la situazione. Se mettiamo insieme l’aumento di capitale quando ha acquisito la società, altre tranche versate nei mesi successivi e il rifinanziamento che è stato costretto a fare un anno fa per gli obblighi verso Moratti e le banche, Thohir, tramite le sue finanze e non solo, ha immesso nell’Inter quasi 400 milioni. E’ un imprenditore solido, ha fatto un investimento economico e vuole che quello ritorni”.

Un ritorno che può essere per certi versi messo in discussione dalla mancata qualificazione in Europa: “A livello economico sarebbe una perdita non molto grave, perché i ricavi che porterebbe la partecipazione alla coppa, sarebbero coperti dai milioni che riceveremo dalle varie amichevoli estive. Il danno è all’immagine del club nel mondo, perché per l’Inter sarebbe la seconda volta negli ultimi tre anni fuori dall’Europa. La visibilità paga e rimanere esclusi rallenterebbe la crescita del brand. Ci auguriamo che nelle ultime dieci partite, oltre al bel gioco già visto, arrivino i risultati”, spiega Fassone.

L’Inter tratta sul FFP. E avrà costi più bassi dei ricavi

Negli ultimi tempi, l’Inter ha incontrato la Uefa per discutere dei propri conti, in materia di Fair Play Finanziario. Su Calcio&Finanza, abbiamo svelato che la multa del Governo europeo del calcio al club potrebbe essere di circa 7 milioni di euro: “Auspichiamo ci sia un accordo equo, anche se va detto che l’Inter, dal 2010 in poi, non è stata proprio coerente con i parametri. Detto questo, però, stiamo lavorando sodo per mettere a posto i conti e quest’anno, fatto abbastanza storico per l’Inter e per le società italiane, i costi saranno più bassi dei ricavi e avremo un margine operativo positivo”, chiarisce Fassone.

“Milan più indietro di noi”

Le milanesi non sono più quelle di una volta, secondo molti. Per Fassone, però, i nerazzurri stanno recuperando più terreno rispetto ai cugini: “Non voglio giudicare gli altri, però mi sembra che il Milan sia quello che eravamo noi nel 2012. Oggi, dopo 16 mesi di proprietà Thohir, noi abbiamo completato il cambiamento e spero di esserci lasciato alle spalle certe difficoltà. Noi ci siamo assestati, anche con la scelta di Mancini. Penso che il Milan sia invece all’inizio di questo processo. Milan e Inter sono insieme alla Juve la locomotiva del nostro calcio e mi pare difficile pensare a una rinascita del movimento italiano senza realtà come le due milanesi a fare da traino”.

Riportare i tifosi allo stadio

Uno degli obiettivi principali è quello di riportare i tifosi allo stadio, conferma Fassone: “Ci sta lavorando intensamente il Ceo Bolingbroke. A Manchester aveva un Old Trafford in overbooking e non riesce a capacitarsi della situazione ma sono convinto che riuscirà a riportare la gente a San Siro

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Classe 1984. Siciliano di nascita, romagnolo d’adozione, giornalista sportivo per vocazione. Tanta stampa locale (Corriere di Romagna, Resto del Carlino), poi il salto a Milano: master “Tobagi”, Sky.it, Libero, Linkiesta, Pagina99.