Christillin UEFA Allegri
Evelina Christillin (foto Antonello Sammarco/Image Sport/Insidefoto)

«Bandita dallo Stadium? Non è così: per rispetto della Juventus e della mia permanenza nella Uefa guardo le partite in Tv». Lo ha dichiarato nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, Evelina Christillin, membro del consiglio FIFA per la UEFA, presidente dello Stabile e del Museo Egizio. Nonostante sia una grande tifosa bianconera: «La Juve è nel cuore e mi arrabbio se la insultano».

Christillin ha però votato contro la Juve per la Superlega. Sulla questione ha detto: «Perché bastonare i secessionisti? Per ora nessuno ha bastonato nessuno. Ne riparleremo dopo il verdetto della Corte del Lussemburgo».

Amica di Margherita Agnelli fin da bambina. Christillin ha parlato di quella che considera “una seconda famiglia”: «Papà era un caro amico dell’Avvocato, da bambina giocavo a casa di Margherita e lo vedevo partire per lo stadio assieme ad Edoardo. Negli anni del terrorismo i figli sono andati via, ci siamo ritrovati quando entrambe le famiglie si sono trasferite sulla collina torinese. Era il mio periodo in Nazionale, l’Avvocato mi portava a sciare in elicottero: “Voglio vedere come va”, diceva a mio padre».

«Tutto quello che ho fatto dopo è stato grazie a Gianni Agnelli. La facilità nel rapportarmi col mondo deriva da Gianni e da Marella. La sabaudite è stata annacquata dall’aver imparato a comportarmi. Donna Marella è stata un modello perfino più dell’Avvocato: bella, di classe; al confronto sembravo Heidi. È stata affettuosa, non mi ha mai trattato da brutto anatroccolo, come invece mi sentivo io».

Per quanto riguarda il mondo del calcio: «Sono paladina dell’inclusione. Il calcio maschile su certi temi è indietro e Antonio Cabrini ha spiegato che il problema è la violenza del pubblico. Nel mondo femminile è tutto più facile, anche se c’è stata la frase di Felice Belloli, ex presidente della Lega Nazionale Dilettanti: “Basta dare soldi a quelle quattro lesbiche”».

E sul passaggio al professionismo del calcio femminile: «Finalmente! Negli Usa le ragazze hanno vinto la battaglia perché hanno dimostrato che il soccer femminile fattura più di quello maschile. Da noi, invece, una giocatrice quando smette non ha nulla: serviva una svolta».

Tema Olimpiadi, di cui Christillin è un’esperta dopo aver portato i Giochi Olimpici a Torino: «Milano-Cortina 2026? Non è stata ancora decisa la sede dell’Oval per il pattinaggio velocità, l’agenzia che gestirà gli impianti è partita in ritardo e, tornando al bob, non ho convinto Luca Zaia a puntare, a Cortina, su una pista temporanea e non sulla ristrutturazione di quella esistente. Se non si vuole fare tesoro delle esperienze negative del passato, allora alzo le mani. Detto questo, ce la faremo e saranno bei Giochi».

In chiusura, la guerra: «A Putin direi: pace. E lo ripeterei a Zelensky. Giusto bloccare le squadre russe? Sì: sono rappresentative di Stato con cui si fa anche propaganda. Invece ho dubbi sull’esclusione dei singoli atleti, così come degli artisti».

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