Il passaggio del Milan dalle mani del fondo Elliott a RedBird è finalmente ufficiale. La maggioranza del club rossonero è stata rilevata dalla nuova società americana, per una valutazione complessiva di 1,2 miliardi di euro. Il closing vero e proprio è previsto a settembre del 2022.
Il quotidiano Verità&Affari ha svelato un retroscena importante a proposito della struttura dell’operazione, che vedrebbe la società guidata da Gerry Cardinale mettere sul piatto 300 milioni di euro di liquidità, mentre la quota restante sarebbe a debito.
In particolare, 600 milioni di euro arriverebbero attraverso un vendor financing, cioè un finanziamento da parte del venditore. Un prestito concesso dalla Rossoneri Sport Investment Sarl (Lux), la controllante lussemburghese del Milan, a tassi del 15%, e altri 300 milioni attraverso il più classico dei finanziamenti concesso da JPMorgan.
Secondo Verità&Affari, con questo schema – come confermato nella nota ufficiale del passaggio di proprietà, del resto – Elliott non esce di scena e attraverso dei warrant legati al prestito riceverà azioni del Milan in base all’aumento di valore del club, restando nel nuovo consiglio d’amministrazione con tre membri, anticipati ieri da Calcio e Finanza: Gordon Singer, Stefano Cocirio e Giorgio Furlani.