Salvatore Cerchione si è dimesso dal consiglio d’amministrazione del Milan. Dopo le parole del fondatore e managing partner di Blue Skye al Financial Times e a seguito dell’indiscrezione riportata dal sito della Gazzetta dello Sport, ora Calcio e Finanza può confermare le dimissioni del consigliere dal CdA del club rossonero.
Dimissioni che seguono quelle dell’altro fondatore e managing partner di Blue Skye, Gianluca D’avanzo, che aveva lasciato l’incarico il 9 marzo del 2021. Dimissioni che lo stesso CdA aveva accolto in una riunione del board svoltasi il 23 marzo successivo.
Va ricordato che in attesa del closing per la cessione della maggioranza del Milan da Elliott a RedBird, Blue Skye Financial Partners è la società che detiene il 4,27% di Project Redblack, la società che controlla il 100% di Rossoneri Sport Investment Sarl e che a sua volta controlla il 99,93% del Milan.
Contattato da Calcio e Finanza, Cerchione ha confermato le dimissioni dal CdA del Milan e i ribadito i rapporti non ottimali con Elliott legati all’operazione che ha portato al passaggio della maggioranza del club rossonero nelle mani di RedBird Capital, società americana fondata nel 2014 da Gerry Cardinale.
«Con Elliott siamo partner e abbiamo sempre fatto tutto assieme nell’operazione, sin da quando c’era Yonghong Li. In questa operazione invece non c’è stata nessuna trasparenza nei nostri confronti. La prima volta che come consigliere sono stato informato di questa cosa è stato stamattina», ha sottolineato Cerchione.
«Come socio di Elliott non ho mai saputo di una vendita, non sono mai stato informato. Questo nonostante avessi chiesto a più riprese dettagli e caratteristiche dell’operazione, mentre in consiglio nessuno sapeva niente», ha aggiunto Cerchione lamentando poca trasparenza. «Tribunale? In Lussemburgo qualcosa c’è già, legato a questioni tecniche», ha aggiunto.
Riprendendo il tema cessione, «è arrivato l’annuncio di Scaroni sul fatto che tutto stesse andando secondo i piani, piani di cui non ero informato. Per questo preferisco evitare di andare in consiglio a questo punto. Abbiamo chiesto solo trasparenza. Perché non siamo stati informati dell’affare? Mi sono fatto qualche idea ma preferisco tenermela per me», ha concluso.