Dal rinnovo vicino al possibile rifiuto il passo è breve. Soprattutto quando la tua squadra rischia di non andare in Europa e tu sei un giovane attaccante affamato di gol e grandi palcoscenici continentali. Come se non bastasse il momento negativo della squadra, inchiodata sul pareggio in casa dall’ultima in classifica e costretta all’allenamento punitivo pure a Pasqua, all’Inter nelle ultime ore è tornata di moda la trattativa per il rinnovo del contratto di Icardi fino al 2019.
Rinnovo Icardi, le parti trattano da novembre
Le parti si sono avvicinate per parlare del nuovo contratto a novembre 2014. Ovvero quando ancora sulla panchina nerazzurra c’era Walter Mazzarri e l’Inter, pur non convincendo soprattutto i tifosi, non navigava ancora lontana dall’Europa. Poi è arrivato l’allontanamento del tecnico livornese e molte cose sono cambiate. Compreso un certo nervosismo di Icardi, vedi l’episodio a fine partita al Mapei Stadium contro alcuni tifosi nerazzurri dello scorso gennaio. Nel frattempo, le trattative sono proseguite, tanto che fino a qualche settimana fa si parlava di una felice chiusura della trattativa: a convincere Icardi, la volontà del nuovo tecnico Roberto Mancini di metterlo al centro dell’Inter che il prossimo anno – parole dell’allenatore – dovrà lottare per lo scudetto.
Uno stipendio da top player
Quindi, quello che potremmo definire un fulmine a ciel sereno: Icardi avrebbe rifiutato il rinnovo di contratto. Pochi, a dire suo e del suo staff, i soldi in più proposti: 2,6 milioni all’anno, 1,6 in più dell’attuale milione netto (900mila euro + bonus) percepito dall’attaccante. L’argentino ne chiede però 3 all’anno. Una richiesta non casuale. Attualmente l’Inter spende per gli ingaggi dei propri giocatori 75 milioni di euro lordi e solo 3 sono i compagni di Icardi a superare i 2,5 milioni di euro assicurati al grande acquisto di gennaio Xherdan Shaqiri. I più pagati sono Nemanja Vidic e Rodrigo Palacio con 3,2 milioni di euro netti, seguiti da Hernanes con 3 milioni netti.
Il nodo dei diritti d’immagine
Icardi vuole quindi un adeguamento, oltre al mantenimento degli introiti dei diritti d’immagine attualmente detenuti dal giocatore attraverso Abian Morano Santana. Che oltre ad essere agente Fifa si definisce “Responsable Marketing Sponsoring en Mauro Icardi Management”, società che gestisce appunto l’immagine del giocatore e manovrata da Morano assieme al padre di Icardi, Juan. La società ha nei mesi scorsi firmato accordi con brand importanti, tra i quali Dolce & Gabbana e Adidas. Il secondo ha creato qualche problema con l’Inter, da anni griffata Nike, con la quale ha prolungato l’accordo di sponsorizzazione tecnica.
Grazie a tali accordi, Icardi incassa 2,8 milioni di euro (ovvero quanto lo stipendio di Guarin). Qui sta il nodo. Perché il giocatore vuole tenersi il 100% di tali introiti e restare “malgrado” un’eventuale mancata Europa, mentre l’Inter vorrebbe fare a metà, come già accade per i top player del Real Madrid. Nel caso non si arrivasse così ai 3 milioni di ingaggio, Icardi vorrebbe una clausola rescissoria in grado di liberarlo per lidi europei più ambiziosi. Dove magari sarebbe disposto a cedere parte dei propri diritti.