(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Avvio lento per l’Opa della Roma, nella prima settimana dall’avvio della operazione che, nell’obiettivo della proprietà Friedkin, porterà al delisting del titolo dalla Borsa. A oltre 22 anni di distanza dalla quotazione, il club giallorosso infatti ora punta ad uscire da Piazza Affari entro il prossimo agosto, con un progetto che passa anche da un loyalty program dedicato ai piccoli azionisti per convincerli a cedere le proprie quote.

Dopo aver raccolto del 3% del flottante del club nella fase di stake-building (delle ultime 40 offerte pubbliche solo tre hanno raggiunto l’obiettivo del 3% dello stake-building prima dei tempi necessari), salendo dall’86,8% iniziale fino a sfiorare il 90% con un investimento pari a circa 8,5 milioni di euro da parte della proprietà finora, nei giorni scorsi è partita ufficialmente l’Opa, lanciata a 0,43 euro ad azione sul rimanente 10,005%. L’obiettivo per i Friedkin è quello di raggiungere almeno il 95% del capitale per procedere al delisting: se non dovesse accadere, la strada sarebbe comunque quella del delisting, ma tramite un piano B.

Nella prima settimana di Opa, sono state consegnate circa l’1,9% delle azioni ancora flottanti e oggetto dell’Opa (1.219.016 azioni) pari a una quota dello 0,2% dell’intero capitale del club giallorosso, con un investimento finora di circa 524mila euro (per un totale già speso, considerando lo stake-building, di poco più di 9 milioni di euro): i Friedkin al momento sono così saliti al 90,19% del capitale.

Quando mancano 14 giorni di contrattazioni al termine dell’Opa, restano ancora sul mercato 61.699.056 azioni, pari al 9,81% del capitale del club con un valore di 26,5 milioni di euro. Per raggiungere la soglia minima del 95%, dovranno essere consegnate 30.254.940 azioni, pari al 4,81% del capitale del club, con un valore di 13 milioni di euro.

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